Forse, in Europa, dove la potenza media si sta assestando di nuovo più verso i 400 che non sui 500 CV, questo TGX può apparire un po’ sovrabbondante, ma per i più sanguigni autisti latini, spagnoli e italiani in particolare, è proprio sulla cinquina (delle centinaia, ovviamente) che si va a puntare. E la MAN li accontenta in pieno adesso che, con l’Euro 6 fase “C”, è riuscita ad aggiungere venti cavalli giusti giusti a tutte le tarature del 12,4 litri.
Top di gamma
È questa la massima espressione del 6 cilindri D26. Però, per chi non si accontenta e ne ha davvero bisogno, a Norimberga, dove nascono tutti i cuori dei Leoni, fanno anche il 15 litri D38 che arriva alla più che rispettabile cifra di 640 CV. Diciamo che il TGX protagonista di queste pagine è al vertice fra i modelli più… umani. In tutti i sensi, anche nella cabina, che non è la massima disponibile nel catalogo MAN, la XXL, ma la già più che spaziosa XLX. L’abitacolo, nato con il TGA agli albori del nuovo millennio, si è infatti sempre distinto per abitabilità, in tutte le sue declinazioni: agevolato dalla plancia assai poco ingombrante, così come da un tunnel motore appena accennato. Tale resta, nonostante sia giunto ormai alla… maggiore età, e pur al cospetto delle nuove cabine che nel frattempo sono arrivate sul mercato: Scania l’ultima, un po’ prima Renault, con Volvo e Mercedes più indietro nel tempo. Merito dei piccoli aggiustamenti che sui pesanti MAN si sono succeduti nel tempo, in maniera più o meno approfondita, e hanno saputo mantenerli al passo coi tempi (nelle pagine 14 e 15 un escursus temporale può aiutarvi a metterli in ordine).