Si aggrava la carenza di camionisti, problema globale

Secondo l'Iru mancano all'appello 2,6 milioni di autisti in tutto il mondo. E nel 2022 il numero è destinato a crescere ancora

È ormai un'emergenza globale quella che riguarda la carenza di camionisti. A lanciare nuovamente l'allarme è l'Iru, International road transport union, che nel suo rapporto annuale stima manchino all'appello 2,6 milioni di autisti in tutto il mondo. Questi almeno i dati riferiti al 2021, che però, potrebbero ulteriormente peggiorare nel corso del 2022. L'associazione ha svolto la sua indagine intervistando oltre 1.500 operatori del trasporto su strada sparsi in 25 Paesi tra America, Asia ed Europa.

In Europa 380mila. Nel solo Vecchio Continente mancano circa 380mila truck driver, pari al 9,7% dei posti guida disponibili, dati che fanno segnare un peggioramento del 42% nel corso dell'ultimo anno. Ancora più critica è la situazione in Cina, con un calo del 140% rispetto al 2020, pari a 1,8 milioni di posti vacanti (circa il 10,5% del totale). Come accennato, l'Iru prevede che questa emergenza sia destinata a peggiorare ancora nell'arco dell'anno in corso, toccando, per quanto riguarda l'Europa, il picco del 14% di posti vacanti. 

Stipendi e quote rosa. L'aumento medio delle retribuzioni, in Europa (soprattutto in Uk, uno dei Paesi con la situazione più critica, con rialzi del 18%) e in America, come stimolo a intraprendere questa professione non ha dato gli sperati frutti e non ha attenuato il fenomeno. Le quote rosa, a cui sempre più si guarda per contrastare questa crisi, rappresentano ancora una percentuale irrisoria: a livello globale, solo il 3% degli autisti è donna, percentuale che cresce leggermente solo negli Stati Uniti (8%) e in Cina (5%). In Europa siamo al 3,2%, ma per meglio comprendere questo dato basta pensare che il settore del trasporto impiega solo il 22% di donne, mentre in tutti gli altri comparti (dove peraltro c'è ancora da lavorare per raggiungere la parità di genere) la loro rappresentanza arriva al 46%.

Giovani lontani dalle cabine. I giovani sono sempre più lontani dalla cabina dei camion. Analizzando la proporzione anagrafica degli autisti attualmente in servizio nell'indagine dell'Iru si evidenzia come solo il 7% abbia un'età inferiore ai 25 anni, con le uniche eccezioni di Messico (19%) e Cina (17%). In Europa, perfettamente allineata alla media, il 59% dei camionisti ha tra 25 e 55 anni e il 34% ha più di 55 anni. L'età media è di 47 anni. Lo scarso appeal di questa professione da parte delle nuove generazioni stride ancor più con il tasso della disoccupazione giovanile, pari al 18%, ossia quasi 3 milioni di ragazzi senza lavoro.

Le misure per attirare nuovi driver. A fronte della mancanza di autisti e ancor più di quelli qualificati, gli operatori intervistati hanno indicato, come principali misure per attirare più persone e soprattutto giovani e donne, verso questa attività, al primo posto il miglioramento delle condizioni di lavoro. In particolare, maggiori investimenti in parcheggi e aree di sosta, servizi igienici e di ristoro nei luoghi di consegna, tempi di attesa per consegna e ritiro ridotti. Provvedimenti considerati essenziali dal 59% degli operatori europei, seguiti dalla facilità di accesso alla formazione così come dalla necessità di migliorare l'immagine del camionista agli occhi dell'opinione pubblica (entrambi segnalati dal 41% del campione). C'è poi un 25% di intervistati che ritiene si debba abbassare l'età minima per le patenti superiori, mentre il 16% indica che si debba facilitare la guida di tutte le categorie di veicoli. La strada da percorrere è chiara, ora non rimane che passare dalle parole ai fatti. E per seguire queste linee guida serve un intervento urgente da parte delle istituzioni.

Roberto Barone