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Bonus gasolio autotrasporto, via libera al credito d'imposta


Bonus gasolio autotrasporto, via libera al credito d'imposta
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L'Agenzia delle Dogane ha fornito il codice tributo da inserire nel modello F24 per beneficiare dell'agevolazione fiscale

È finalmente fruibile il bonus gasolio, per gli autotrasportatori che ne hanno fatto richiesta, volto a compensare gli aumenti del carburante che hanno caratterizzato soprattutto il primo semestre. L'Agenzia delle Dogane ha stabilito, tramite la risoluzione numero 65/E, il codice tributo da inserire nel Modello F24 per beneficiare del credito d'imposta: il 6989 deve essere indicato nella sezione Erario in corrispondenza della colonna “importi a credito compensati” oppure, se il contribuente deve procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”.

Primo trimestre. Il credito d’imposta del 28% si riferisce ai consumi di gasolio relativi al primo trimestre del 2022 e deve essere usato entro la fine di quest’anno. Spetta alle imprese di autotrasporto che impiegano veicoli industriali con massa superiore a 7,5 tonnellate equipaggiati con motori Euro 5 ed Euro 6. 

Sette mesi di attesa. Si conclude così una vicenda lunga sette mesi, iniziata il 17 marzo 2022 con un protocollo sottoscritto dalle associazioni di categoria con la ex vice ministra al Mims Teresa Bellanova e proseguita con l'avvio della piattaforma telematica. Associazione che ora non nascondono la loro amarezza per le lungaggini burocratiche e per una misura che comunque giudicano insufficiente.

Rimborso e taglio accise. "Una magra consolazione per quelle aziende che hanno dovuto farsi carico interamente degli aumenti del costo del carburante e che ora ottengono solo una parziale e tardiva compensazione", dichiara Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere. “Ricordiamo che senza questa complessa procedura, senza i click day e senza i portali creati ad hoc", prosegue, "i rimborsi sarebbero già scattati in automatico non solo per il primo trimestre, ma anche per il secondo e terzo trimestre. È evidente che il ritardo cumulato non può replicarsi e che, se vogliamo davvero tentare di salvare le imprese di autotrasporto che ancora resistono, occorre procedere immediatamente al ripristino del rimborso ordinario, una misura che deve correre in parallelo, e non considerarsi alternativa, al taglio delle accise di 30 centesimi prorogato fino a fine anno".

Crisi e illegalità. A questi problemi se ne aggiungono altri non meno preoccupanti. La criminalità organizzata, infatti, ha sfruttato la situazione per allargare le proprie maglie aggravando la sitiuazione di illegalità che pesa sul settore. "È evidente che nel prossimo futuro", sottolinea ancora la Franchini, "in assenza di una inversione di rotta, la mobilitazione arriverà non tanto come frutto di protesta, ma come esigenza dettata dalla impossibilità oggettiva di sostenere il costo delle attività. E in tutto questo la sfera delle imprese sane e virtuose sarà sempre più compromessa”.

Redazione online

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