Industria
Luigino Pontello "NOI ABBIAMO DOVUTO INGOIARE IL ROSPO"

Il trasportatore di Treviso, come tanti altri, nota, con sorpresa, l'ampio risalto che
Il trasportatore di Treviso, come tanti altri, nota, con sorpresa, l'ampio risalto che le proteste dei tassisti contro la liberalizzazione hanno avuto sui giornali e in televisione.
A molti padroncini è parsa eccessiva l'attenzione data da giornali e televisioni alle proteste dei tassisti seguite all'annuncio della liberalizzazione decisa dal governo Prodi. Evitando di cadere nel luogo comune che dice "mal comune mezzo gaudio", c'è chi fa notare come l'autotrasporto abbia dovuto ingoiare la liberalizzazione che l'ha riguardato già diversi anni fa, senza che l'opinione pubblica venisse coinvolta se non in maniera molto superficiale.
"Quando hanno di fatto eliminato le licenze per gli autotrasportatori le proteste ci sono state - afferma Luigino Pontello, camionista di Treviso proprietario di una motrice con la quale trasporta materiale per l'edilizia - ma nel silenzio pressoché totale dei mezzi di informazione e noi abbiamo dovuto ingoiare il provvedimento che ha provocato un grave danno per i padroncini e un forte peggioramento delle condizioni di lavoro. Adesso viviamo praticamente in coda, le strade non sono all'altezza e i divieti alla circolazione per noi si moltiplicano".
La liberalizzazione dell'autotrasporto che ha abolito le vecchie autorizzazioni, più note appunto come licenze, dando la possibilità a chi operava di acquistare altri camion (ma in un periodo di crisi dell'economia ciò si è rivelato per molti un boomerang), ha trasformato le licenze allora esistenti in carta straccia. Racconta Pontello: "Un mio amico aveva comprato una licenza e un camion per 22 milioni di lire. Dopo qualche anno, però, decidendo di chiudere perché non ce la faceva più ad andare avanti, cedendo la sua attività di milioni ne ha incassati sei".
Ma veniamo alla questione che ha sorpreso tanti camionisti: perché la protesta dei tassisti ha sollevato così tanto clamore e di chi guida mezzi pesanti si parla tanto poco? Risponde il padroncino di Treviso: "Mi sembra proprio che la gente di noi non ne voglia sapere, che cerchi di non guardare la realtà preferendo voltarsi dall'altra parte. Eppure, come dicono i francesi, 'si vous l'avez, un camion vous l'as porté'. Cioè, qualunque cosa tu abbia, un camion te l'ha portata".
C'è un problema di comunicazione con i milioni di cittadini che senza l'autotrasporto non potrebbero vivere, nonostante non lo sappiano o fingano di non saperlo? La questione non sarà tutta lì, ma certamente l'ostilità generalizzata verso chi guida camion è evidente. "Eppure una volta non era così. Arrivando nelle fabbriche, nei cantieri, eravamo trattati con rispetto. Ora manca poco che ci prendano a parolacce. I primi segnali del peggioramento li ho avvertiti sul finire degli anni '80 - conclude Pontello - e non posso dare tutte le colpe agli altri. Anche nella nostra categoria si è verificato un certo degrado. Una volta ci si aiutava vedendo qualcuno in difficoltà. Adesso se buchi una gomma tirano tutti diritto e andare avanti è sempre più difficile: spendo 3500 euro al mese solo di gasolio".
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