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Industria

Autotrasporto COSTI MINIMI, CONFINDUSTRIA RICORRE AL TAR

Pubblicato il 12/07/2012 in Industria

Altre grane in vista per la già travagliata normativa sui costi minimi dell'autotrasporto. In un ric

Altre grane in vista per la già travagliata normativa sui costi minimi dell'autotrasporto. In un ricorso depositato al Tar del Lazio, Confindustria, l'Unione petrolifera, altre dodici associazione industriali e una quindicina di aziende dei settori chimico, cartario e petrolifero, tra cui Eni, TotalErg, Tamoil e Shell Italia, chiedono che sia annullato il provvedimento con cui lo scorso 2 novembre l'Osservatorio sulle attività di autotrasporto ha fissato i costi minimi a garanzia dei parametri di sicurezza nei trasporti.
Alla base del ricorso, presentato dallo studio legale Panunzio e Romano, ci sono "i costi esorbitanti e anticoncorrenziali" implicati dalle nuove tabelle dell'Osservatorio, stilate in base agli accordi volontari di settore, come previsto dalle modifiche normative intervenute con la legge di stabilità.
I ricorrenti ritengono che le nuove tariffe minime dell'autotrasporto violino le norme sulla concorrenza che vietano l'imposizione di tariffe minime.
La stessa Antitrust, in una segnalazione inviata lo scorso 7 dicembre ai presidenti delle Camere, al premier Mario Monti e al neo ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha bocciato l'impianto per la determinazione delle tariffe in questione fissato dalla Legge di stabilità in quanto la sottoposizione dei costi minimi individuati tramite tavoli tecnici al vaglio della Consulta per l'autotrasporto e del ministero delle Infrastrutture non garantisce il rispetto delle norme sulla concorrenza.
Nel ricorso viene stimato, a causa delle nuove tariffe, un aggravio del 40% sui costi del servizio di autotrasporto in precedenza sostenuti dalle aziende dei settori coinvolti. In un recente rapporto, l'ufficio studi di Confindustria ha stimato in un forbice tra i 18 e i 24 milioni di euro i maggiori oneri potenziali, rispetto ai prezzi praticati fino a oggi sul mercato, derivanti dall'applicazione delle tabelle operative stabilite dall'Osservatorio. Per questo motivo i ricorrenti chiedono l'annullamento, previa sospensione, del provvedimento dello scorso 2 novembre. Tra le associazione di settore firmatarie del ricorso figurano Aitec, Ance, Anfia, Assocarta, Assografici, Assovetro, la Confederazione Italiana Armatori, Confindustria Ceramica, Federacciai, Federalimentare, Federchimica, Italmopa.

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