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Ambiente LA UE INSISTE: I TIR INQUINANO E DEVONO PAGARE

Pubblicato il 13/09/2013 in Industria
LA UE INSISTE: I TIR INQUINANO E DEVONO PAGARE
LA UE INSISTE: I TIR INQUINANO E DEVONO PAGARE

Le economie europee fanno affidamento sul camion per il trasporto di merci su lunga distanza. Ma vi sono costi nascosti che in qualche modo devono essere pagati.

"Le economie europee fanno affidamento sul camion per il trasporto di merci su lunga distanza. Ma vi è anche un costo nascosto, pagato in anni di salute precaria e vite perse. Incorporando tali costi nel prezzo delle merci, possiamo incoraggiare metodi di trasporto più salutari e tecnologie più pulite".

Questo è il commento di Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'AEA, l’Agenzia europea dell'ambiente, alla relazione dell’Agenzia sui costi dell’inquinamento atmosferico. Nel complesso si stima che l'inquinamento atmosferico causi 100 milioni di giorni di assenza per malattia e 350 000 morti premature in Europa. Tali effetti sulla salute hanno anche elevati costi economici, visto che gli autori della relazione stimano che solo i costi derivanti dall'inquinamento atmosferico causato dagli automezzi pesanti dei paesi membri dell'AEA ammontano a 43-46 miliardi di euro all'anno, costituendo quasi la metà del costo di circa 100 miliardi di euro per l'inquinamento atmosferico causato dal trasporto su strada. La relazione rileva che, mentre l'inquinamento atmosferico è diminuito in modo significativo negli ultimi anni, esso costituisce ancora un problema in alcune parti d'Europa, in cui gli automezzi pesanti possono essere un fattore importante.

Il gasolio, utilizzato dalla maggior parte degli automezzi pesanti, provoca più inquinamento atmosferico per chilometro rispetto ad altri combustibili come la benzina. Gli automezzi pesanti sono responsabili del 40-50% dell'inquinamento da ossido di azoto (NOx) proveniente dal trasporto stradale in paesi coperti dall'AEA. Nella relazione vengono presi in considerazione sia il NOx che il materiale particolato sottile (PM2.5), dato che questi possono provocare malattie respiratorie, malattie cardiovascolari e altri problemi di salute. La relazione evidenzia che il costo dell'inquinamento atmosferico dovuto ad automezzi pesanti è fino a 16 volte maggiore in alcuni paesi europei rispetto ad altri. Il costo medio dell'inquinamento proveniente da un autocarro Euro 3 da 12-14 tonnellate è più alto in Svizzera e ammonta a quasi € 0,12 per chilometro.

I costi sono elevati anche in Lussemburgo, in Germania, in Romania, in Italia e in Austria e ammontano a circa € 0,08/km. Ciò è dovuto al fatto che gli inquinanti provocano più danni dove vi è una densità di popolazione maggiore o in regioni senza sbocchi sul mare e aree montuose in cui l'inquinamento non può essere disperso così facilmente. All'estremo opposto, lo stesso autocarro che viaggia a Cipro, Malta e in Finlandia provoca un danno di circa mezzo centesimo di euro per chilometro. In alcune regioni il costo è inoltre molto maggiore rispetto ad altre. Zurigo in Svizzera, Bucarest in Romania, Milano in Italia, la valle della Ruhr in Germania e Barcellona in Spagna hanno alcuni dei costi sanitari più elevati rispetto ad altre grandi aree urbane. I calcoli dimostrano che gli autocarri più nuovi avrebbero un impatto minore e pertanto un costo inferiore.

Gli autocarri Euro 4, che sono vecchi fino a sei anni, o Euro 5, vecchi fino a tre anni, provocherebbero il 40-60% di costi esterni in meno sugli stessi corridoi di trasporto. La relazione afferma che far pagare alle compagnie di trasporto i costi esterni dell'inquinamento atmosferico incentiverebbe tecnologie più nuove e più pulite. Il progetto creerebbe, inoltre, condizioni di parità, con l'internalizzazione dei costi che il trasporto su strada impone attualmente al resto della società. Gli effetti positivi di tale progetto sono stati notati in Svizzera dopo che il paese ha adottato una legislazione simile.

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