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Nissan e-NV200 ELETTRICO CON BRIO

Pubblicato il 23/12/2014 in Industria
ELETTRICO CON BRIO
ELETTRICO CON BRIO

Ecco l’e-NV200, versione a batterie del furgone compatto della Nissan. Grazie al motore da 80 kW della Leaf, porta a spasso senza fatica quasi 700 kg di merci.

Con quel naso allungato la linea perde forse un po’ dell’equilibrio dell’NV200 Diesel o benzina. Ma le altre modifiche che distinguono l’eNV200 elettrico dai fratelli a motore termico (fari anteriori allungati, gruppi ottici posteriori con trasparenti bianchi, cerchi in lega) danno un’impronta più dinamica e moderna al furgone della Nissan. Che, anche con 17 cm di muso supplementari, resta un campione nel rapporto fra capacità di carico e ingombri esterni: poco più lungo di un compatto a passo corto (4,57 m), ha un vano merci (4,2 m3) paragonabile ai modelli a passo lungo dello stesso segmento, tipo Doblò e Caddy Maxi. L’NV elettrico non perde nemmeno in portata, anzi guadagna una manciata di kg rispetto al Diesel, per un totale di 695. Oltre ai freni a disco sul retrotreno.

Il più potente della classe

Tranquillizzati dall’assenza di controindicazioni sul fronte dell’efficienza, eccoci sulla pista della Nissan di Barcellona per guidare in esclusiva uno dei primi e-NV200. Anche a carico andiamo via fluidi e spediti come non avevamo finora riscontrato in questa taglia di commeciali elettrici. Il motore, ripreso dalla berlina Leaf della stessa casa giapponese, ha una ventina di CV in più rispetto a quello del Renault Kangoo Zero Emission. Il cambio non c’è, ma l’elettronica permette di scegliere fra tre stili di guida: dal Drive al B, passando per l’Eco, il brio risulta attenuato mentre aumenta l’effetto frenante del motore in rilascio, in conseguenza di un maggiore recupero d’energia verso le batterie. Togliendo il piede dall’acceleratore, pure in modalità B non si avverte quell’effetto di “quasi frenata” che su altri elettrici un po’ disturba. La presenza delle batterie sotto al pianale e le modifiche a quest’ultimo per aumentarne la rigidità si percepiscono come una rassicurante sensazione di stabilità; peccato che lo sterzo, leggero, manchi di precisione. Una pista privata non permette di riprodurre le condizioni di traffico in cui si muove abitualmente un furgone elettrico, però offre altre opportunità; come misurare lo spunto da fermo nel mezzo di una salita del 22%, che l’e-NV200 ha affrontato a pieno carico senza battere ciglio, grazie anche alla funzione antiarretramento dell’ESP. Ci sarà tempo per verificare l’autonomia, dichiarata di ben 170 km secondo il consueto (benevolo) ciclo di omologazione europeo, ma il primo esame appare positivo.

Su tuttoTrasporti di luglio (ora in edicola) le prime impressioni di guida dell’elettrico di casa Nissan

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