Industria
Messina-Catania SICILIA BLOCCATA: TRASPORTATORI PRONTI AL FERMO

Dopo il crollo del viadotto Himera sulla Palermo-Catania, la frana sulla Messina-Catania mette a rischio l'intero settore.
Dopo il crollo del viadotto Himera sull'autostrada Palermo-Catania, la frana sulla Messina-Catania (l'unica che era rimasta percorribile per il traffico commerciale) ha di fatto tagliato la Sicilia in tre parti, con tutti i mezzi pesanti fermi perché lungo la statale 114, sulla quale viene deviata la circolazione, c'è un angusto sottopasso che rende arduo il transito ai camion.
La situazione danneggia tutta l’economia dell’isola e in particolar modo gli autotrasportatori. Per questo l’associazione dei vettori siciliani AIAS minaccia il fermo del settore.
“L'interruzione dell’autostrada Catania / Messina” si legge nel comunicata AIAS, “comporta la paralisi della mobilità Siciliana e di conseguenza il blocco dell’intera economia. Dopo il cedimento del viadotto Himera sulla Catania / Palermo, che ha comportato per gli operatori del settore non poche difficoltà, sia da un punto di vista economico che di tempistiche sulle consegne, il tratto autostradale Catania / Messina è divenuto un passaggio obbligato per il collegamento con la Sicilia Occidentale.
Quanto accaduto è un disastro annunciato, conseguenza di un decennio di negligenze di controlli e controllori, che determinerà da qui a qualche giorno il collasso dell’intero sistema produttivo.
Per di più, la deviazione indicata dal COV come percorso alternativo sulla SS 185, oltre ad essere una strada inadeguata in termini di sicurezza, non è neanche un tratto adatto al transito di mezzi commerciali su doppia corsia.
Siamo stanchi delle continue chiacchiere, delle promesse di pulcinella, delle lacrime di coccodrillo, degli scarica barile, siamo giunti al capolinea: se queste devono essere le condizioni, preferiamo fermarci.
Del resto, se la politica strumentalizza questi accaduti solo come manifesti elettorali, e le Istituzioni procedono a rilento nell’accertare le responsabilità e nel trovare soluzioni, non sarà un fermo dei servizi del trasporto a provocare un danno”.
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