Industria
Decreto clima A RISCHIO LO SCONTO SUI CARBURANTI. E NON SOLO

Nella bozza del provvedimento compare l'eliminazione dei sussidi "ambientalmente dannosi".
La riduzione delle accise sui carburanti per i veicoli industriali è nuovamente a rischio. E come se non bastasse il costo del gasolio alla pompa potrebbe salire fino a raggiungere quello della benzina. È quanto si evince sfogliando la bozza del Decreto Clima, che già ha messo in allarme il mondo dell'autotrasporto così come i singoli automobilisti. Anche se già in molti frenano, sottolinendo come al momento manchino le coperture per realizzare tali manovre.

Taglio del 10% già nel 2020. Il provvedimento, tra i vari punti in programma, prevede la possibilità di ridurre gradualmente, fino alla totale cancellazione, i sussidi in vigore considerati "ambientalmente dannosi". Si tratta, in parole povere, di quelli che in modo diretto o indiretto, favoriscono l'utilizzo di prodotti che vengono ritenuti pericolosi per l'ambiente. Tra questi rientra il gasolio. Ciò si tradurrebbe per il mondo dell'autotrasporto in un taglio dello sconto sulle accise che attualmente viene erogato trimestralmente alle imprese con utilizzano veicoli industriali con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate e motori Euro 3 o superiori. Una misura considerata da molti demagogica e irresponsabile, che non tiene nella dovuta considerazione tra l'altro che i motori diesel di ultima generazione in molti casi consumano meno di quelli a benzina.
Parificare benzina e gasolio. Più nello specifico il testo prevede una riduzione del 10% di tali contributi (che ammontano a circa 1,2 miliardi di euro l'anno) a partire dal 2020 e progressivamente la cancellazione totale entro il 2040. Ma nelle pieghe del provvedimento rientra anche l'ipotesi di aumentare le accise del diesel, in modo da disincentivare l'utilizzo di mezzi con tale tipo di alimentazione, unificandole a quelle della benzina (al momento più elevate). Una manovra che rappresenterebbe una vera mazzata indistintamente per il settore dei trasporti, ma anche per i singoli cittadini. E che oltretutto s'inserirebbe in un momento critico a causa dell'attacco ai pozzi di petrolio in Arabia Saudita di cui sono accusate le milizie iraniane. "Un atto di guerra" ha tuonato Donald Trump, che potrebbe avere già di per sè pesanti ripercussioni sulle quotazioni del greggio.
"Clamoroso autogol". Sale la preoccupazione tra le associazioni di categoria. "Sarebbe un clamoroso autogol per lo Stato", ha commentato Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto. "In questo modo si penalizzerebbero anche i mezzi pesanti meno inquinanti come gli Euro 6, con il solo risultato che i camion di tutte le categorie farebbero rifornimento all’estero, con una perdita per le imprese italiane di distribuzione e per le casse dello Stato. Se invece, come proponiamo da tempo", continua Uggè, "si penalizzassero solo i veicoli più vecchi, quindi maggiormente inquinanti, tagliando solo a questi i rimborsi delle accise sul gasolio, si spingerebbero le imprese a rinnovare il parco circolante, con un evidente vantaggio per l’ambiente considerato che il 60% dei mezzi circolanti in Italia è di categoria ante Euro 4”.
Roberto Barone
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