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Coronavirus TUTELARE L'INTERMODALE FERROVIARIO

Pubblicato il 13/03/2020 in Industria
TUTELARE L'INTERMODALE FERROVIARIO
TUTELARE L'INTERMODALE FERROVIARIO

Lettera aperta alle istituzioni europee da parte di tutte le associazioni di categoria del trasporto e della logistica.

La crisi coronavirus sta avendo pesanti ripercussioni sulle filiere logistiche italiane ed europee. Oggi l’Italia, infatti, si trova in prima linea, con le restrizioni imposte dal governo per arginare la diffusione del contagio, le quali non limitano direttamente il trasporto merci, ma tuttavia hanno effetti notevoli sulla logistica e sull’economia. Proprio in queste ore, tra l'altro, ulteriori azioni potrebbero essere intraprese per la tutela della salute pubblica in Italia e altri Paesi del Vecchio Continente. Per questo motivo tutte le associazioni di categoria hanno inviato una lettera aperta alle istituzioni europee per invitare l'Ue alla salvaguardia del trasporto intermodale ferroviario come asset strategico per l’economia.

Ruolo strategico. "Particolare attenzione", scrivono i rappresentati dei vari comparti, "merita proprio la dimensione europea, considerando l’interdipendenza industriale delle aziende del nostro continente e la rapida estensione dell’epidemia in molti Paesi. L’economia italiana è strettamente connessa ai mercati del centro-nord Europa. Se i flussi di merce non funzionano, si rischia il collasso dell’intera economia. In questo contesto, il trasporto ferroviario, sia intermodale che convenzionale, riveste un ruolo strategico, in quanto movimenta grandi quantità di merce su lunghe distanze, con percorsi fissi e monitorabili, e con un utilizzo del personale limitato e facilmente controllabile dal punto di vista sanitario oltre a un minor impatto ambientale per tonnellata trasportata".

L’intermodalità in cifre. In Italia il volume di merci trasportate su ferrovia ammonta a 97 milioni di tonnellate annue, di cui 60 milioni con la tipologia del trasporto intermodale strada/rotaia. Particolarmente rilevante è la quota internazionale, con 62 milioni di tonnellate in import/export. La merceologia riguarda sia l’approvvigionamento dei privati (medicinali, carburanti, derrate alimentari) sia la produzione industriale (materie prime, semilavorati).

Un sistema sicuro. "Il trasporto intermodale ferroviario utilizza la il treno per le lunghe distanze e la strada per la distribuzione finale. Si tratta di un sistema chiuso, facilmente controllabile, tracciabile e regolabile che fa perno su un numero limitato di centri intermodali", si legge nella lettera. "Sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, i vari attori della catena logistica hanno adottato una serie di misure per tutelare la salute e la sicurezza delle persone coinvolte nei processi produttivi, recependo e spesso anticipando le indicazioni delle autorità. Oggi le aziende leader del settore logistico stanno trasferendo molte merci su ferrovia per diminuire la mobilità di persone (autisti) attraverso l’Europa. Questo avviene specialmente nel corridoio Nord-Sud per il traffico da e per l’Italia. Si consideri che sul trasporto ferroviario un equipaggio treno (massimo 2 persone) movimenta 40 semirimorchi, mentre un terminal intermodale che gestisce giornalmente 20 coppie di treni utilizza 60 ferrovieri per muovere merce che altrimenti mobiliterebbe 800 autisti"

Aiuti e misure. Se il trasporto intermodale ferroviario è vitale per l’economia e gli approvvigionamenti, esso va appoggiato e garantito e, ove possibile, potenziato con aiuti e misure specifiche che possono essere sintetizzati come segue:
1. Comunicazione chiara e trasparente a livello istituzionale, evitando allarmismi controproducenti, con forte richiamo al ruolo strategico del trasporto intermodale in questa emergenza sanitaria.
2. I terminal intermodali rappresentano l’anello di congiunzione indispensabile per il funzionamento del trasporto intermodale e richiedono un’attenzione particolare così come tutti i servizi su gomma di presa e consegna delle unità di carico (primo ed ultimo miglio).
3. Salvaguardia del trasporto intermodale attraverso interventi e processi coordinati con le Protezioni Civili e le Regioni coinvolte, ma coordinando tali azioni a livello centrale per avere uniformità di procedure d’azione. Sarebbe utile definire, attraverso l’intervento o il presenziamento della Protezione Civile, la funzionalità delle misure di sicurezza e la continuità del lavoro.
4. Eventuali blocchi del trasporto ferroviario sarebbero controproducenti dal punto di vista della sanità pubblica e perciò vanno assolutamente evitati.
5. I servizi saranno gestiti secondo procedure di sicurezza volte ad evitare i rischi di contagio attraverso il contenimento del numero dei contatti tra le persone e la definizione di specifiche modalità in accordo con le disposizioni sanitarie in vigore senza che ricorrano le condizioni per attivare le prescrizioni della quarantena.
6. Digitalizzazione e semplificazione amministrativa, compresa la velocizzazione dei processi di autorizzazione dei corridoi ferroviari doganali.
7. Prevedere azioni di sostegno alle aziende operanti nella catena del trasporto usando procedure con sistemi amministrativi collaudati (vedi Marebonus o Ferrobonus), erogati però pro tempore sui nuovi trasporti effettuati in questa fase di emergenza, senza complicati criteri di proporzionalità.
8. Prevedere azioni di sostegno per il costo del lavoro nelle aziende che dovessero ridurre l’attività per un calo significativo dei volumi (cassa integrazione in deroga).
9. Differimento dei pagamenti previsti per mancanza liquidità.
10. Differimento di un mese per tutti gli adempimenti amministrativi verso la pubblica amministrazione.
11. Iper-ammoramento: agevolare gli investimenti e i beni strumentali interconnessi rientranti nel Piano Industria 4.0 con gli aiuti previsti nel piano di iper-ammortamento.

Agire in fretta. "Ricordiamo che il fenomeno coronavirus attualmente risulta particolarmente critico in Italia", sottolineano le associazioni, "ma è in espansione in tutta Europa. Per tutelare l’economia italiana ed europea, è indispensabile agire in maniera veloce, snella, pragmatica. Ogni minaccia porta con se delle opportunità ed è quindi giunto il momento di spingere con determinazione verso un modello di trasporto sostenibile, sicuro e resiliente come quello intermodale". Il documento porta la firma di Anita (Associazione nazionale imprese trasporti automobilistici), Assofer (Associazione operatori ferroviari e intermodali), Assologistica, Fercargo, Fercargo manovra, Fergargo rotabili, Fercargo terminal, Sos logistica (Associazione per la lostistica sostenibile), Uir (Unione interporti riuniti), Esc (European shippers’ council, Bruxelles), Erfa (European rail freight association, Bruxelles), Nee (Netzwerk europäischer eisenbahnen, Berlino) e Uirr (International union for road-rail combined transport, Bruxelles).

Redazione online

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