Industria
Veicoli industriali VENDITE QUASI DIMEZZATE ANCHE A MAGGIO 2020

Crollo del 41,7% dei volumi per i mezzi oltre le 3,5 tonnellate e del 42,1% per quelli oltre le 16 tonnellate.
L'autotrasporto vive uno dei momenti peggiori della sua storia. Dopo un deprimente quasi -60% di aprile anche a maggio il mercato dei veicoli industriali ha fatto segnare numeri fortemente negativi, con volumi quasi dimezzati. Secondo ie elaborazioni dell'Unrae (Unione dei costruttori esteri), realizzate sulla base dei dati forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il mese scorso le vendite di mezzi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t hanno registrato un calo pari al 41,7% (1.414 immatricolazioni contro le 2.424 dello stesso periodo del 2019), portando il consolidato dei primi cinque mesi del 2020 a -30,1%. Non molto dissimile la realtà che vive il comparto dei mezzi con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, colpito anch'esso da un rosso a due cifre: -42,1%, pari a 1.091 consegne (contro le precedenti 1.885), mentre i primi cinque mesi del 2020 evidenziano un calo di -29,6% (6.229 unità contro 8.844).
Scarica il Pdf con i dati d'immatricolazione dei veicoli industriali a maggio 2020

Strategie e infrastrutture. "Abbiamo indicato due possibili scenari per il dato consolidato di mercato del 2020: un worst case con una perdita del 40% e un best case con -30%", commenta Franco Fenoglio, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell'Unrae. "Ebbene, dalle considerazioni che possiamo fare oggi sembra che ci dovremo orientare purtroppo sulla previsione peggiore. Da settembre prevediamo infatti un ulteriore arresto del mercato con conseguenze disastrose sui risultati dell’anno. Il mercato dei veicoli industriali non è un settore che procede per conto suo, ma risente della solidità del sistema logistico in generale, infrastrutture comprese, e dell’autotrasporto in particolare che, a sua volta, dipende dalla capacità politica di individuare strategie di sviluppo certe, che consentano a tutti coloro che operano nel settore del trasporto e della logistica di effettuare investimenti produttivi e recuperare competitività e sostenibilità".
Rinnovo del parco. “Non ci stanchiamo di ripetere", conclude Fenoglio, "che occorre creare un fondo strutturale per incentivare con continuità il rinnovo del parco nei prossimi anni e sbloccare nell’immediato le procedure per concedere liquidità alle aziende, prima che le perdite sul campo, tanto nell’autotrasporto quanto nella filiera di produzione e distribuzione dei veicoli industriali, diventino irrecuperabili, trasformando oltre tutto un potenziale serbatoio di occupazione in una voragine di disoccupazione”.
Redazione online
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