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Industria

Mercato italiano Camion, vendite in calo a ottobre

Pubblicato il 09/11/2021 in Industria
Camion, vendite in calo a ottobre
Camion, vendite in calo a ottobre

Per la prima volta in flessione anche il comparto dei pesanti oltre le 16 tonnellate.

La crisi globale delle materie prime sta scuotendo nelle fondamenta tutto il comparto automotive. Non è indenne il mercato italiano dei veicoli industriali che a ottobre ha chiuso con una flessione a doppia cifra, coinvolgendo per la prima volta anche il segmento dei truck oltre le 16 tonnellate di peso totale a terra - il più rilevante in termini di volumi - che finora aveva trainato il settore.

Camion, vendite in calo a ottobre

In rosso anche i truck. Secondo le proiezioni del Centro studi e statistiche dell’Unrae (Unione dei costruttori esteri), effettuate sulla base dei dati forniti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il mese scorso sono stati immatricolati complessivamente 1.615 veicoli, con un calo del 12,7% a confronto con lo stesso periodo del 2020. Nonostante ciò, rimane positivo il consuntivo da inizio anno con 20.695 unità consegnate, pari al +5,2% che viene rapportato invece al gennaio-ottobre del 2019.

Tutti giù per terra. Analizzando i singoli segmenti, i camion da 3,51 a 6 tonnellate hanno lasciato sul terreno il 4% rispetto a ottobre 2020 con 48 veicoli venduti, mentre quelli da 6,01 a 15,99 tonnellate hanno fatto segnare un -6,3% (207 unità). I più penalizzati sono stati i mezzi oltre le 16 tonnellate, con 1.360 contratti pari a un calo del 13,9%. Risultati che si rispecchiano, grosso modo, nel cumulato dei primi dieci mesi del 2021: i veicoli fino a 6 tonnellate perdono il 30,2% (574 unità contro le 822 del 2019), quelli da 6,01 a 15.99 tonnellate risultano in rosso del 4,8% (2.910), mentre gli unici con il segno più sono quelli oltre le 16 tonnellate con 17.211 immatricolazioni (+9%).

Ritardi nelle consegne. “L’onda lunga della crisi dei semiconduttori e di vari componenti, che provoca - come sottolineato nei mesi scorsi - ritardi nei tempi di consegna, aumento dei prezzi e in alcuni casi addirittura lo stop della produzione, si riflette nei dati di mercato”, osserva Paolo Starace, presidente della Sezione veicoli industriali dell’Unrae. “Con un elemento di novità: il mercato di ottobre va in negativo rispetto al 2020 per tutte le fasce di massa, anche per quella dei pesanti, che finora ha sempre trainato il settore, anche nei momenti più confusi. La ragione va cercata non tanto dal lato della domanda, che pure necessita di sostegno strutturale e continuo, ma – in questo momento particolare – soprattutto dal lato dell’offerta”.

Quanto durerà? Difficile prevedere quando si uscirà da questa ulteriore crisi. “L’auspicio è che nei prossimi mesi la situazione possa risolversi”, prosegue Starace, “anche se realisticamente si dovrà attendere ancora parecchio, con una situazione altalenante nei dati di mercato. Forse qualche segnale si potrà vedere verso settembre dell’anno prossimo. Un orizzonte comunque molto lungo, tenendo presente che i costruttori tra novembre e dicembre 2021 avranno ultimato tutte le produzioni”.

Nuove alleanze. Bisogna dunque attendersi che le aziende, nell’impossibilità di acquistare veicoli nuovi, da qui in avanti ricorrano al mercato dell’usato “fresco” o allunghino i tempi dei leasing. I costruttori, invece, che già erano ricorsi in massa a fusioni e alleanze per far fronte agli investimenti monstre necessari per la transizione energetica, probabilmente potranno firmare nuove joint-venture tecnologiche o strategiche, in alcuni casi legate proprio al reperimento di componenti.

Interventi di supporto. “Questa situazione”, sottolinea Starace, “impone innanzitutto che siano rivisti i termini per la presentazione delle rendicontazioni, fissati dai decreti di finanziamento degli investimenti già in atto, e che vengano poi considerate tali condizioni critiche della produzione nel fissare i termini dei provvedimenti in itinere. Da ultimo, se in queste condizioni non verranno emanati al più presto interventi di supporto al mercato dei Veicoli Industriali, e in particolare di quelli a minor impatto ambientale, attraverso un piano strutturale a medio/lungo termine, che preveda anche la diffusione di infrastrutture di servizio e rifornimento idonee, continueranno a crearsi andamenti altalenanti nel mercato e incertezze da parte delle Aziende che devono investire nella flotta, con una spirale pericolosa per lo sviluppo del settore logistico”.

Roberto Barone

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