Furgoni, a gennaio vendite in lieve crescita

Il mese scorso sono state immatricolate 12.335 unità (+3,2%); la quota degli elettrici è ferma al 2%

Tira un leggero sospiro di sollievo il mercato italiano dei veicoli commerciali (fino a 3,5 t. di peso totale a terra). Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche dell'Unrae, l'unione dei costruttori esteri, il primo mese del 2022 sono state immatricolate 12.335 unità, in crescita del 3,2% rispetto a gennaio dello scorso anno quando si erano fermate a 11.948. 

L'elettrico non decolla. Pur con una curva ascendente, l'Unrae evidenzia il grave ritardo del nostro Paese nel ricambio del parco circolante, che in base al trend attuale richiederebbe circa 22 anni per essere sostituito completamente. L'età media dei furgoni che girano per le strade dello Stivale, infatti, è di 13 anni rispetto agli 11,9 di della media europea, secondo i recenti dati dell’Acea, l'Associazione dei costruttori europei. Ma in ritardo è anche la diffusione dei veicoli elettrici, la cui quota di mercato nel 2021, seppur in crescita, si è attestata appena al 2% del totale. 

Struttura del mercato. L’analisi della struttura del mercato nel periodo gennaio-dicembre 2021 (confrontata con il 2019 per il poco significativo paragone con il 2020, segnato dalla pandemia e con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), indica una leggera flessione dei privati che perdono mezzo punto, fermandosi al 21,2% di quota di mercato (39.007 esemplari, -4,6%), e delle società al 43,3% del totale (79.599 unità, -3%). Le autoimmatricolazioni perdono 1/5 dei volumi (9.748, -20,4%) e scendono al 5,3% del totale; al 5,2% di quota si posiziona il noleggio a breve termine, con volumi in calo di oltre il 15% (9.576, -15,3%). Una buona crescita interessa, invece, il noleggio a lungo termine, che arriva a coprire 1/4 delle immatricolazioni totali, con una quota del 25,1% (46.109, +9,5%).

Motorizzazioni. Per quanto riguarda le motorizzazioni, le alimentazioni a benzina si fermano al 3,2% di quota, con un calo dei volumi del 36,3% (a 5.893 unità), il diesel perde 5,3 punti, con una rappresentatività all’83,1% (152.979, -8,3%). Un crollo vertiginoso coinvolge il metano, che scende al 2% (3.759, -40,3%), mentre il Gpl sale al 2,8% del totale mercato (5.169, +33,8%). In fortissima ascesa i veicoli ibridi (12.310, +793,3%), al 6,7% delle preferenze, e gli elettrici che, come anticipato, rappresentano il 2% di quota, pur con un incremento del 246,7%, pari a 3.602 veicoli.

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