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Camion, mercato italiano in lieve crescita a febbraio

Pubblicato il 09/03/2022 in Industria
Camion, mercato italiano in lieve crescita a febbraio
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Stabili (+0,1%) i pesanti sopra le 16 ton, crollano i medi (-14,1%), in forte crescita (+192,5%) i leggeri

Il mercato italiano dei veicoli industriali tiene a febbraio, nonostante le turbolenze sul fronte della componentistica e del conflitto tra Russia e Ucraina, chiudendo il mese con una lieve crescita rispetto all'analogo periodo del 2021. Secondo le proiezioni del Centro studi e statistiche dell’Unrae (Unione dei costruttori esteri), realizzate sulla base dei dati forniti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, le immatricolazioni di mezzi con massa a terra superiore alle 3,5 tonnellate nel secondo mese dell'anno si sono attestate a quota 2.143 unità, pari a un incremento del 3,1%.

Trainano i pesanti. Il segno più complessivo comunque non lascia spazio a troppo ottimismo, come sottolinea a tuttoTrasporti Paolo Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae. Analizzando i singoli segmenti, si nota come il rialzo delle vendite sia trainato principalmente dalla fascia di veicoli da 3,51 a 6 t, che cresce di oltre 100 esemplari rispetto allo scorso anno (155 contro i precedenti 53, pari a +192,5%). Rimangono, invece, sostanzialmente invariate le immatricolazioni di mezzi pesanti di massa superiore a 16 t (i più rappresentativi in termini di volumi) ferme a quota 1.830 e in sostanziale pareggio (+0,1%) rispetto alle 1.828 unità del periodo di riferimento.

Camion, mercato italiano in lieve crescita a febbraio

Situazione geopolitica. “Accogliamo positivamente il lieve incremento del 3,1% di febbraio, malgrado lo stallo delle vendite di veicoli pesanti rifletta le difficoltà ormai consolidate delle Case produttrici in materia di supply chain e carenza della componentistica”, commenta Starace. “In questo periodo l’incertezza è ulteriormente aggravata dalla situazione geopolitica internazionale che temiamo possa ripercuotersi notevolmente anche sulla produzione di veicoli industriali”.

Componenti: allarme rosso. Va considerato, infatti, che entrambe le nazioni in conflitto, sia Russia sia Ucraina, forniscono materie prime e componenti fondamentali per il settore automotive. Lo stop delle forniture avrà ricadute inevitabili sulla capacità produttiva dei costruttori, non ancora percepibili nei dati di febbraio. Un ulteriore aspetto critico stigmatizzato dall'Unrae, a cui si aggiungono altri due macigni: l'aumento vertiginoso dei costi dell'energia e dei carburanti. Tutti fattori che aggraveranno i bilanci già in bilico delle imprese dell'autotrasporto.

Camion, mercato italiano in lieve crescita a febbraio

Aiuti insufficienti. In questo contesto gli aiuti del governo appaiono insufficienti e inadeguati. “Esprimo perplessità", sottolinea infatti il numero uno dei veicoli industriali dell'Unrae, "riguardo alla decisione di destinare parte dello stanziamento di 80 milioni di euro a sostegno dell’autotrasporto, contenuto nel Decreto-Legge Energia, a un solo tipo di combustibile di origine fossile (l'LNG, ndr), il quale rappresenta una percentuale trascurabile del parco circolante nazionale”.

2021 vs 2019. Il Centro studi e statistiche dell’Unrae ha anche diffuso i dati complessivi del mercato con le variazioni percentuali rispetto al 2019, periodo pre-pandemia. Da questi si evince che nei 12 mesi dello scorso anno sono stati venduti complessivamente 24.751 veicoli (+4,7%), di cui 744 leggeri 3,51-6 ton (-21,6%), 3.547 medi 6,01-15,99 ton (-4%) e 20.460 pesanti oltre le 16 ton (+7,8%). Per quanto riguarda i vari tipi di carrozzeria il trattore stradale la fa da padrone con 11.934 mezzi nel 2021 (+9,7% rispetto ai 10.878 dell'anno precedente) e una quota del 48,2%, seguita dal cassone (5.925, -1,7% e quota in calo al 23,9%) e dal furgone (3.078, +2,3% e quota del 12,4%). Giù dal podio la cisterna (836 veicoli, +0,4% e quota del 3,4%) e, staccata di molto, la betoniera (585, +30,6% e quota del 2,4%).

Il diesel domina. Interessante l'analisi dei dati relativi ai vari tipi di alimentazione, in base alla quale il mercato italiano continua a prediligere il diesel con 23.293 veicoli complessivi oltre le 3,5 ton registrati nel 2021 che rappresentano una quota del 94,1%. Nello specifico, 730 di questi sono 3,51-6 ton, 3.330 6,01-15,99 e 19.233 oltre le 16 ton. Al secondo posto, ma con un enorme distacco, si piazza l'LNG con 984 esemplari complessivi (quota del 4%), anche se rappresentati unicamente da pesanti, seguito dal metano con 464 unità complessive (quota dell'1,7%), dall'ibrido diesel-elettrico (32 veicoli, quota dello 0,1%) e, infine, dall'elettrico (16 esemplari, quota dello 0,1%).

Circolante: età media 14 anni. Il parco circolante si conferma tra i più vecchi d'Europa, con un'età media di 14 anni sul totale di 709 mila veicoli, di cui il 53,1% ante Euro 4 e l'11,9% addirittura Euro 0. Soltanto il 24,1% dei veicoli industriali che viaggiano sulle nostre strade è Euro 6, mentre il 18,4% è Euro 5.

Roberto Barone

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