Veicoli commerciali, mercato italiano in calo anche a marzo

Il mese scorso sono stati immatricolati 16.585 mezzi, pari a una flessione dell'8,6%

Per il secondo mese consecutivo il mercato italiano dei veicoli commerciali (fino a 3,5 t. di peso totale a terra), fa registrare un sensibile segno meno. Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche dell'Unrae, l'unione dei costruttori esteri, a marzo 2022 sono state immatricolate 16.585 unità, pari a un calo del 8,6% rispetto ai 18.149 dello stesso mese dello scorso anno. Chiude in rosso anche il primo trimestre, che con 43.920 registrazioni (nel gennaio-marzo 2021 erano 46.093) archivia una flessione del 4,7%.

La struttura di mercato. L’analisi della struttura del mercato del primo bimestre (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti a causa dei ritardi di immatricolazione) evidenzia un calo a doppia cifra dei privati, che scendono a 1/5 delle immatricolazioni (5.501 unità, -15,6%, quota del 20,2%), e delle società che perdono circa 5 punti percentuali di rappresentatività (11.019 esemplari, -12,8%), al 40,4% del mercato. In flessione anche le autoimmatricolazioni (1.221, -14,1%), che scendono al 4,5% del totale. Una vertiginosa crescita coinvolge invece il noleggio a lungo termine (8.612, +45,7%), che guadagna oltre 10 punti e sale al 31,6%, mentre il breve termine perde oltre 1/3 delle immatricolazioni (921, -36,9%), scendendo al 3,4% di quota.

Crescono benzina e ibridi. Per quanto riguarda le motorizzazioni, i mezzi a benzina segnano un altro incremento (1.635 unità, +75,1%), raggiungendo il 6% di rappresentatività, mentre il diesel (20.744, -14,8%), pur dominando ancora il mercato, perde 11 punti, fermandosi al 76,1% di quota. In forte ridimensionamento il metano (398, -23,9%), che si ferma all’1,5% di quota, mentre il Gpl in crescita (802, +60,1%), raggiunge il 2,9% di share. Un’ulteriore fortissima crescita coinvolge i veicoli ibridi (3.285, +137,5%) che arrivano a rappresentare il 12% del mercato

Effetto incentivi. La frenata di marzo è da attribuire, come per altri comparti, all’attesa degli incentivi, che si sono concretizzati solo pochi giorni fa con la firma del decreto attuativo degli stanziamenti dedicati, che per i veicoli a zero emissioni ammontano a 10 milioni per il 2022, 15 per il 2023 e 20 milioni per il 2024. “Apprezziamo l’accoglimento delle nostre richieste di prevedere sostegni anche per l’acquisto di veicoli commerciali leggeri a zero emissioni, con un orizzonte temporale a tre anni", ha sottolineato il presidente dell’Unrae, Michele Crisci, "ma, in questo frangente, riteniamo limitante per le politiche di transizione energetica l’obbligo di rottamazione come condizione per ottenere l’incentivo e l'esclusione dai sostegni dei veicoli elettrificati (ibridi e plug-in).

Colonnine e sgravi fiscali. "Per la massima resa degli stessi", aggiunge Crisci, "bisogna comunque velocizzare il lavoro sul tema delle infrastrutture, predisponendo rapidamente un piano di sviluppo delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici e prevedendo sgravi fiscali per l’installazione da parte dei privati, e occorre prorogare fino al 2024, con un incremento dal 6% al 12%, il credito d’imposta per i veicoli commerciali”.

Redazione online