Industria
Camion e furgoni, mercato europeo in picchiata a marzo
Le vendite fanno segnare ancora un rosso a doppia cifra (-24,9%) sia nel bilancio mensile, sia nel primo trimestre (-18,1%)
Per il nono mese consecutivo il mercato europeo di camion e furgoni fa segnare un crollo delle vendite. La causa è da ricercare sempre nella crisi di semiconduttori e nella guerra tra Russia e Ucraina che genera un clima di incertezza non solo dal punto di vista economico. Secondo i dati dell'Acea, l'Associazione dei costruttori del Vecchio Continente, a marzo sono stati immatricolati complessivamente 153.553 veicoli commerciali e industriali con un pesante calo a doppia cifra (-24,9%), di poco superiore al risultato del primo trimestre, che registra un rosso del 18,1% (411.097 unità). Come nei consuntivi precedenti è soprattutto il segmento dei van a trainare al ribasso. In perdita anche i quattro mercati chiave: il peggiore è stato quello della Spagna (-41,2%), seguito da Francia (-25.9%), Germania (-19,6%) e Italia (-9,7%).
Scarica il Pdf dell'Acea (in inglese) con le immatricolazioni di marzo 2022 nell'Ue

Veicoli commerciali. Seguendo una tendenza che ormai si ripete da quasi un anno, il comparto dei furgoni fino a 3,5 tonnellate è quello che maggiormente soffre di una crisi profonda della domanda, la quale trascina al ribasso tutto il mercato. Il mese scorso le registrazioni di van hanno fatto un tonfo del 28,7%, pari a 122.818 registrazioni. Una fotografia in bianco e nero che si riflette in tutte le principali piazze del Vecchio Continente, in alcuni casi più di altri con volumi da tragedia greca: Spagna (-46.5%, 9.644 contratti), Francia (-28,6%, 33.989), Germania (-22,2%, 22.141) e Italia (-10,7%, 16.153). Da gennaio a marzo il segmento dei veicoli commerciali ha lasciato sul terreno una quota del 21,3% di immatricolazioni, pari a 329.606 mezzi.

Camion oltre 3,5 tonnellate. A marzo nel territorio dell'Ue sono stati venduti 28.333 autocarri leggeri e medi con un calo del 6,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Guardando ai quattro mercati chiave, solo l'Italia incassa una crescita (+0,9%, 2.367 consegne), mentre la Germania ha ottenuto la performance peggiore (-11,6%, 7.824 unità), seguita da Spagna (-4,8%, 1.979) e Francia (-1,9%, 4.547). Nel trimestre, invece, questo segmento ha perso il 2% arrivando a quasi 75.000 vendite.
Truck oltre 16 tonnellate. Neppure il comparto dei truck pesanti (oltre le 16 tonnellate), solitamente in controtendenza anche nei momenti di crisi, a marzo è stato salvato dal calo generalizzato della domanda e ha chiuso il mese con 24.088 consegne e una flessione del 4,6%. Tra le piazze principali dell'Europa occidentale, si segnala la performance positiva di Francia (+1,6%, pari a 4.015 veicoli) e Italia (+1,9%, 2.015), mentre le altre arrancano vistosamente: Germania -9,2% pari a 5.654 immatricolazioni e Spagna -5,8% con 1.701. Nel periodo gennaio-marzo i pesanti hanno registrato un modesto incremento (+0,6%) totalizzando 64.336 unità, grazie soprattutto alla crescita dei primi due mesi del 2022.
Autobus e pullman. Le immatricolazioni di autobus e pullman oltre le 3,5 tonnellate, sempre secondo le elaborazioni dell'Acea, il terzo mese del 2022 sono cresciute del 21,6%, contando 2.402 unità. Una crescita a cui ha contribuito un più a tripla cifra in alcuni Paesi UE. Tra i quattro principali, spicca la Spagna che ha fatto un balzo in avanti del +167,7% (257 mezzi), seguita da Francia (+15,8%, 469), mentre per contro altri hanno fatto segnare perdite consistenti. Tra queste l'Italia (-29,2%, 233 unità) e la Germania (-8,8%, 385). Nel trimestre i bus e i coach hanno ottenuto una perdita dello 0,2% con 6.541 registrazioni.
Redazione online
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