Industria
Furgoni, nuovo calo delle vendite a maggio
Si tratta del quarto risultato negativo consecutivo per il mercato italiano dei veicoli commerciali
Non accenna ad arrestarsi la parabola discendente del mercato italiano dei veicoli commerciali (fino a 3,5 t. di peso totale a terra). Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche dell'Unrae, l'unione dei costruttori esteri, maggio fa segnare il quarto mese consecutivo di flessione, con 15.835 furgoni immatricolati, pari a una perdita dell'11,3% rispetto ai 17.847 dello stesso periodo del 2021. Il cumulato dei primi cinque mesi dell'anno si attesta così a 74.076 unità consegnate, pari a una riduzione dell'8,5%

Struttura di mercato. L’analisi della struttura del mercato del primo quadrimestre (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione) conferma il crollo dei privati che, con 1/4 dei volumi persi (10.925 unità, -24,9%), scendono al 18,8% di quota (-4,2%) e delle società che cedono 1/5 delle immatricolazioni (22.999, -20,1%) e si fermano al 39,5% del totale (-6,1%.). Le autoimmatricolazioni (2.557 esemplari, -15,6%) calano al 4,4% di share (-0,4%), mentre sul fronte del noleggio il breve termine - in progressiva pesante contrazione (2.501 consegne, -26,9%) - si ferma al 4,3% di quota. Il lungo termine, all'opposto, incassa una crescita esponenziale (19.248, +44,5%), salendo di 12 punti a rappresentare oltre il 33% delle preferenze.

Raddoppiano benzina e ibridi. Sul fronte del tipo di alimentazioni, i mezzi a benzina raddoppiano i volumi (4.027, +99,6%) conquistando il 6,9% di quota, mentre il diesel perde quasi 10 punti con uno share del 74,9%, anche se con numeri ancora consistenti (43.641, -19,1%). Il metano scende all’1,6% (929 immatricolazioni, -25,2%), mentre il Gpl rimane stabile al 2,7% di share (1.597 unità, -0,9%). Come nei mesi scorsi, i veicoli ibridi vedono la quota più che raddoppiata, all’11,9% delle preferenze (6.905, +90,2%) e, infine, gli elettrici 100% a batteria con 897 esemplari (+66,1%) salgono all’1,5%.
Incentivi inefficaci. L’apertura della piattaforma per l’accesso agli incentivi governativi, avvenuta lo scorso 25 maggio, non ha avuto alcun effetto positivo sul mercato dei veicoli commerciali. Il fondo di 10 milioni di euro messo a disposizione dei soli veicoli elettrici puri a fronte di rottamazione, nelle due fasce fino a 3,5 t e superiore a 3,5, è ancora praticamente integro: le prenotazioni hanno impegnato una quota di poco superiore a 400 mila euro. “Come già pronosticato", commenta il presidente dell'Unrae, Michele Crisci, "la scelta di escludere dai benefici i veicoli a combustione tradizionale, che oggi con il 98,5% coprono la quasi totalità del mercato dei veicoli commerciali, rende molto esigua la platea dei veicoli incentivati, e soprattutto riduce il numero delle possibili rottamazioni, ritardando il ricambio del parco circolante che anche in questo comparto è tra i più vecchi d’Europa, con un’età media che ha raggiunto i 14 anni”.
Per gli elettrici servono le colonnine. “Per la diffusione dei veicoli elettrici", conclude Crisci, "sicuramente servono gli incentivi, ma senza una contestuale espansione di una solida rete di infrastrutture per la ricarica, anche con sgravi fiscali per l’installazione da parte dei privati, il numero dei mezzi commerciali a zero emissioni non crescerà quanto è auspicabile che ciò avvenga”.
Redazione online
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