Industria
Autotrasporto italiano, dal 2015 al 2020 è cresciuto del 14,1%
Un aumento superiore alla media dell'intera Unione Europea, che si è attestata all’11,7%
Una crescita costante e continua quella del trasporto merci italiano. Del boom registrato negli ultimi due anni di pandemia (anche grazie all'e-commerce) le cronache sono piene, ma ciò di cui poco si aveva contezza era che la curva ascendente fosse iniziata molto tempo prima. Nel quinquennio dal 2015 al 2020, infatti, il settore ha registrato un incremento dell'14,1%, passando da 116.820 a 133.265 milioni di tonnellate di merci per chilometro. Un risultato, tra l'altro, superiore alla media nello stesso periodo dell'intera Unione Europea, pari all'11,7%.

Bilanci positivi. È questo il quadro che viene delineato da un'elaborazione dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile dell'Airp, Associazione italiana ricostruttori pneumatici, realizzata sulla base di dati Eurostat. In generale, nel periodo in questione oltre la metà degli stati membri ha incassato delle performance positive, le più alte in assoluto si registrano in Lituania (+108,8%) e Romania (+41%). Limitandosi ai cinque principali Paesi dell'Ue per trasporto merci su strada, la Polonia ha fatto segnare un +36,1% (passando da 260.713 a 354.927 milioni di ton/km), seguita da Spagna (+15,7%) e, appunto, Italia (+14,1%). Più indietro, al quarto posto, la Francia (+10,5%). In controtendenza, invece, la Germania, l'unica fra le big in terreno negativo, con una flessione del 3,2%: è passata da 314.816 tonnellate per chilometro trasportate su strada nel 2015 alle 304.613 del 2020.
Il biennio pre-pandemia. Se nel complesso in questo periodo le cose sono andate molto bene, non altrettanto si piò dire del periodo 2020 e il 2019, l’ultimo anno pre-pandemia. Con l'avvento dell'emergeza sanitaria il trasporto merci su strada è calato in media dello 0,9% nell'intera Ue e, ancora peggio è andata ne i Paesi che trasportano le maggiori quantità di prodotti: in Italia è diminuito del 3,4%, in Spagna del 2,9%, in Francia del 2,5% e in Germania del 2,3%. L'Airc poi pone l'accento sull'importanza per la competitività delle aziende di contenere i costi. A ciò può contribuire l'impiego di pneumatici ricostruiti che assicurano efficienza ed economicità senza tuttavia rinunciare alla sicurezza.
Redazione online
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