Camion, vendite su ad agosto, ma regna ancora l'incertezza

Il mercato dei veicoli industriali fa segnare un +20,8%, ma i primi otto mesi chiudono a -3,4%. Il commento di Paolo Starace (Unrae)

Dopo un giugno in lieve crescita (+5,7%) e un luglio in decisa sofferenza (-10,8%), il mercato italiano dei camion oltre le 3,5 tonnellate torna a crescere ad agosto. Secondo le proiezioni del Centro studi e statistiche dell’Unrae (Unione dei costruttori esteri), realizzate sulla base dei dati forniti dal Mims, il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il mese scorso ha fatto segnare un balzo in avanti a doppia cifra rispetto all'analogo periodo del 2021: +20,8% pari a 1.417 immatricolazioni. Un'altalena che dimostra come nel settore continui a regnare l'incertezza. Complessivamente, infatti, il bilancio dei primi otto mesi dell’anno rimane negativo: -3,4%, con 16.855 unità consegnate contro le 17.450 del 2021. Commentiamo i dati con Paolo Starace, presidente della sezione veicoli industriali dell'Unrae. 

Chip e caro energia. "Alcuni elementi hanno contribuito a dare una forte spinta ai volumi del mese di agosto", sottolinea Starace, "fra i quali la ripresa della produzione da parte della MAN dopo un periodo di stop. In generale, tuttavia, le criticità elencate a più riprese nei mesi scorsi rimangono in essere. Parliamo ovviamente delle difficoltà di approvvigionamento della supply chain soprattutto per quanto riguarda la componentistica (chip, ma non solo) e le materie prime a cui si è aggiunto, con l'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia, il caro carburante. Ma anche il più recente e non meno trascurabile problema dei costi dell'energia, sulle cui conseguenze pesa una forte incognita e che si presume continueranno a gravare sulla produzione sia in termini di costi sia di tempi di consegna".

Elezioni e sostegno. In questo contesto non proprio idilliaco la cosa paradossale è che la domanda rimane sostenuta, ma il mercato - almeno per tutto il 2022 - rimane condizionato più che altro "dalla capacità dei costruttori di produrre e consegnare i veicoli". In vista delle imminenti elezioni, il ruolo della politica risulta sempre più determinante per la sopravvivenza di questo settore strategico. “Alla luce del contesto politico e della crisi energetica", sottolinea infatti il numero uno dell'Unrae, "chiediamo alle forze politiche che si apprestano a governare il Paese di continuare a sostenere in maniera decisa il comparto, coerentemente con quanto già fatto in passato, sul fronte dell’aiuto al settore dell’autotrasporto, ponendo in essere le misure necessarie affinché la transizione ecologica sia sostenibile da un punto di vista economico e temporale”.

Calano solo i medi. Analizzando i risultati nel dettaglio si evidenzia come quasi tutti i comparti risultino in forte crescita, con l'unica eccezione dei medi. L'aumento della domanda ha interessato prevalentemente i veicoli di massa da 3,51 a 6 tonnellate che cresce del 59,3%, seppur con volumi contenuti: 43 unità rispetto alle 27 del mese di agosto 2021. Anche il comparto dei mezzi oltre le 16 tonnellate, storicamente il più importante e consistente in termini numerici, ha brillato con un +29,7% con 1.214 immatricolazioni. I camion da 6,01 a 15,99 tonnellate, invece, come accennato fanno segnare una perdita a doppia cifra -23,8 con 160 contratti contro i precedenti 210.

Roberto Barone