Nel corso di un incontro online con la stampa, il gruppo Traton ha espresso la propria visione sulle prospettive dei camion a guida autonoma. Secondo il costruttore, per la quale ha parlato Thomas Doering, Vice President Strategy & Business Opportunities e responsabile per la guida autonoma del gruppo, la carenza di conducenti richiede una rapida armonizzazione delle normative a livello globale; inoltre una modifica alle leggi che attualmente regolano la materia nell’Unione Europea può aiutare ad arrivare il traguardo del 10% di camion a guida autonoma di livello 4 circolanti entro il 2030. 

Su strade aperte al traffico. Per raggiungere questa massa critica, Doering sostiene che è necessario concentrarsi su alcune applicazioni come i trasporti hub to hub, cioè a quei servizi navetta ripetitivi fra depositi. E questo significa anche sul lungo raggio, su strade aperte al traffico, un obiettivo per cui già oggi la tecnologia sembra matura abbastanza da permettere di sollevare i conducenti dalla guida. All’incontro ha partecipato anche Erik Dahlberg, Director Technical Affairs all’Unione Europea della Scania, che ha sostenuto come, per accelerare l’espansione della guida autonoma, sia necessario per prima cosa rimuovere le limitazioni sul numero massimo di veicoli autorizzati alla sperimentazione della guida autonoma.

Come ridurre i costi. Secondo i responsabili del gruppo tedesco ciò rappresenta un vincolo alla realizzazione di economie di scala che permetterebbero di abbattere i costi. Vanno inoltre eliminati alcuni altri limiti, come il fatto che nel processo di autorizzazione non entrino solo le caratteristiche del veicolo ma anche i percorsi che può e non può utilizzare: Traton ritiene in pratica che un camion intelligente ha già nella sua programmazione il divieto di accedere ad alcune strade.

Redazione online