Industria
Camion, vendite in crescita a settembre grazie ai pesanti
Il mercato dei veicoli industriali fa registrare un +2,5% riducendo il divario con l'anno scorso. Il commento di Paolo Starace (Unrae)
Nonostante l'incertezza economica e l'instabilità del panorama internazionale il mercato italiano dei camion oltre le 3,5 tonnellate prosegue il trend positivo e recupera ulteriormente terreno a settembre, riducendo il divario rispetto allo scorso anno. Il merito è da attribuire unicamente alle buone performance del comparto dei pesanti, con i leggeri e ancor più i medi invece in sofferenza.
Si riduce il gap. Secondo le consuete proiezioni del Centro studi e statistiche dell’Unrae (Unione dei costruttori esteri), realizzate sulla base dei dati forniti dal Mims, il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il mese scorso il settore dei veicoli industriali ha chiuso il bilancio a +2,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 per un totale di 1.870 immatricolazioni. II primi nove mesi dell'anno chiudono così a -2,8%.

La crisi dei medi. Come accennato, a fare da traino sono stati i truck pesanti di massa uguale o superiore alle 16 tonnellate, che hanno fatto segnare 1.634 registrazioni (+5,5%). In leggera flessione, invece, la domanda di veicoli di massa tra 3,51 a 6 tonnellate (-2,1% pari a 46 esemplari) e pesantemente in negativo, come nei mesi scorsi, la fascia di peso medio-leggera, da 6,01 a 15,99 tonnellate, che perde il 16,7% (190 unità) sul 2021. "Questo è dovuto anche a un riposizionamento del trasporto", spiega Paolo Starace, presidente della sezione Veicoli Industriali dell'Unrae, "che punta sempre più sulle fasce estreme, ossia i truck pesanti da un lato o i commerciali fino a 3,5 dall'altro.
Futuro incerto. "Se questo andamento si confermerà anche nei prossimi mesi, come ipotizziamo e auspichiamo", sottolinea Starace, "abbiamo buone possibilità di chiudere l'anno in linea con con il 2021, recuperando il terreno perduto a causa della grave crisi della componentistica che ha colpito il nostro settore". Ma pur lasciando spazio all'ottimismo non c'è troppo da rallegrarsi. "L’effetto positivo di questi mesi è il risultato di ordini acquisiti tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022", chiarisce ancora Starace, "e che le incertezze sul prossimo futuro permangono, anche per l'aggravarsi dei fattori che sinora hanno contraddistinto negativamente il mercato a causa dell’aumento dei costi energetici e dell’inflazione, che avranno inevitabilmente ripercussioni sui consumi e di riflesso sulla domanda dei veicoli industriali”.
Sostegno del governo. Un ruolo essenziale per il settore, come sempre lo avranno le istituzioni. Inparticolare, è importante "che il nuovo Governo continui con le politiche di sostegno al comparto, ponendo particolare attenzione al rinnovo del parco circolante con mezzi di ultima generazione, siano essi alimentati da biocarburanti che da batterie, coerentemente con gli obiettivi di transizione ecologica e sicurezza stradale”, conclude il presidente Starace.
Roberto Barone
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