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Paolo Grumi LA PARMALAT HA SALDATO IL DEBITO

Il trasportatore di Gavardo (BS) che, dopo il crack del 2003, aveva accettato l'invito a lav
Il trasportatore di Gavardo (BS) che, dopo il crack del 2003, aveva accettato l'invito a lavorare per il gruppo di Collecchio (PR), s'è visto rimborsare con gli interessi il credito congelato. E adesso sorride.
Il tempo, per lui, non sembra trascorso. A incontrarlo a distanza di quasi tre anni, dopo averlo visto col morale a terra in occasione di un incontro tra trasportatori di latte per la Parmalat, nel pieno della bufera giudiziaria che aveva bloccato i pagamenti ai fornitori, Paolo Grumi (nella foto) appare un altro, ringiovanito.
Sorridente, espansivo, allegro e col viso luminoso spiega il motivo del radicale cambiamento di umore: "Ho incassato tutto il credito con tanto di interessi legali. E mi risulta sia accaduto lo stesso a tutti i trasportatori che avevano accettato le condizioni poste dall?allora commissario straordinario, Enrico Bondi. Chi non gli aveva creduto sta ancora aspettando la conclusione della vertenza giudiziaria".
Dando seguito alla proposta di concordato avanzata dal Tribunale di Parma, il Gruppo di Collecchio risulta abbia dato esecuzione completa al pagamento degli importi dovuti a favore dei creditori in prededuzione e privilegiati elencati tra i creditori ammessi al passivo.
Grumi, a dicembre del 2003, all'esplodere dello scandalo che aveva travolto Calisto Tanzi, il fondatore della Parmalat, doveva incassare una somma considerevole. "La Parmalat incideva per il 20% sul fatturato della mia azienda", ricorda il trasportatore di Gavardo specializzato nel trasporto internazionale di latte che sino all'aprile dell'anno scorso faceva nove viaggi su dieci mandando gli autisti a prelevarlo in Germania e Austria e da maggio del 2005, con l'entrata dei nuovi Paesi dell'est nell'Unione europea, ne fa 8 su dieci in Ungheria.
"Con l'arrivo di Bondi, cui furono trasferiti tutti i poteri di Tanzi ? ricorda ancora Grumi ? il nostro credito fu congelato e ci venne proposto di proseguire il trasporto del latte con pagamenti però ravvicinati, in maniera tale da consentirci di tenere in vita le nostre aziende e al tempo stesso garantire l'attività della Parmalat, per la quale nessuno avrebbe accettato di lavorare con la situazione che si era creata".
Una decisione accorta, se si pensa ai rimbalzi all'insù che hanno favorito il titolo della nuova Parmalat mentre la vecchia targata Tanzi ha chiuso i battenti e il valore del suo titolo si è sciolto come neve al sole. A infiammare ulteriormente il valore della nuova Parmalat è stata anche la recentissima decisione della Corte costituzionale che ha respinto le questioni di legittimità avanzate dalle banche che Bondi ha citato per danni. Si pensi che i risarcimenti richiesti dall'attuale vertice Parmalat alle banche coinvolte nel crack di Tanzi ammontano a 7,5 miliardi di euro con i quali, se verranno versati, si potrebbe dar vita a un'ondata di acquisizioni nel settore che riporteranno il gruppo sulla cresta dell'onda e con lui i fornitori che non l'hanno abbandonato nei momenti più bui. Come Grumi, appunto.
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