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Veicoli militari PARIGI BLOCCA IVECO: GARA DA RIVEDERE

Inaspettato stop a Iveco in terra francese. La divisione generale degli armamenti francese (Dga)
Inaspettato stop a Iveco in terra francese. La divisione generale degli armamenti francese (Dga) ha infatti deciso all'ultimo momento di "rilavorare" la procedura per l'attribuzione di un contratto di fornitura del valore di circa un miliardo di euro di 2.000 camion militari, vinta da Iveco (gruppo Fiat) con l'alsaziana Lohr, per "fare spazio al candidato perdente" della gara d'appalto, Renault Trucks (gruppo Volvo).
Lo ha riferito il quotidiano economico francese Les Echos, sottolineando come quest'ultima azienda resti industrialmente molto radicata in Francia, pur essendo passata in mani svedesi. Renault Trucks, riporta ancora il giornale, avrebbe fatto ricorso contro la gara d'appalto. Il sospetto, avanzato dallo stesso quotidiano francese, è che la decisione della Dga sia stata motivata da ragioni di nazionalismo economico che però, sottolinea, danneggerebbero anche un'altra impresa francese (la Lohr).
Il bando di gara per la fornitura dei 2mila veicoli pesanti risale all'estate 2008. Ad essa partecipano Iveco in partnership con Lohr e Renault Trucks. Alcune settimane fa al raggruppamento Iveco+Lohr viene comunicato di essere stato prescelto per la fornitura. A quel punto sarebbe dovuta scattare la notifica ufficiale della prima tranche della fornitura, per 200 veicoli, ma tutto è stato bloccato.
Sulla vicenda c'è da segnalare anche il durissimo commento di un altro quotidiano, il Financial Times. In un articolo intitolato in modo significativo "Parigi mostra di avere camion pieni di protezionismo", la scelta di bloccare l'assegnazione della gara a Iveco+Lohr viene definita un altro esempio del deleterio patriottismo economico che caratterizza il governo francese. Perché mai, si chiede infine il quotidiano, il governo francese dovrebbe sostenere una società svedese con una presenza in Francia anziché una società italiana con un partner francese?
Ora la palla è in mano alla Dga che dovrà presentare proposte al nuovo ministro della Difesa Alain Juppè e non è escluso che la fornitura dei 2mila veicoli sia suddivisa tra i due raggruppamenti che hanno partecipato alla gara.
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