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ArcelorMittal (ex Ilva) L'AZIENDA NON PAGA, TRASPORTO PRONTO AL FERMO

Pubblicato il 10/12/2020 in Logistica
L'AZIENDA NON PAGA, TRASPORTO PRONTO AL FERMO
L'AZIENDA NON PAGA, TRASPORTO PRONTO AL FERMO

I sindacati chiedono l'intervento del Governo lamentando ritardi cronici nei pagamenti. 

L'ArcelorMittal (ex Ilva) non paga da mesi e l'autotrasporto, in ginocchio, invoca l'intervento del Governo minacciando il fermo delle attività. Le associazioni Anita, Confartigianato, Fai-Conftrasporto, Fisi, Fita-Cna hanno infatti scritto all'esecutivo annunciando la proclamazione dello stato di agitazione della categoria nel caso in cui non giungano risposte più che soddisfacenti e immediate da parte delle dirigenza della società.

Mancati pagamenti. "Nel corso dell’ultimo anno", si sottolinea nella nota congiunta firmata dal presidente Paolo Uggè, presidente di Fai e Conftrasporto, "sono emerse diverse criticità inerenti al rapporto tra le imprese che rappresentiamo e l’azienda in questione; criticità che permangono ed anzi si acuiscono nonostante gli impegni assunti da Arcelor Mittal nei diversi incontri avuti con le scriventi associazioni". Le aziende, in particolare, lamentano "impegni disattesi relativamente a pagamenti per servizi già erogati che pesano fortemente sulla continuità operativa di imprese di autotrasporto che già nel recente passato non hanno potuto recuperare ingenti crediti maturati con la precedente gestione Ilva. La posizione di forza di ArcelorMittal rispetto ai numerosi fornitori le ha consentito di ingenerare un intollerabile sbilanciamento in proprio favore nella definizione dei rapporti contrattuali, al punto da cagionare in alcuni casi l’esclusione unilaterale di imprese che da sempre collaboravano con il siderurgico".

Risposte subito. A ciò si aggiunge un "atteggiamento dilatorio che, unitamente alla carenza di punti di riferimento fissi nell’interlocuzione circa le questioni aziendali, getta un’ombra di persistente incertezza su un futuro già di per sé complesso, rendendo il clima di lavoro insopportabile e la preoccupazione degli imprenditori non oltre sostenibile. Pertanto", continua la lettera inviata al governo, "le scriventi associazioni nazionali, loro malgrado, si vedono costrette ad annunciare la proclamazione dello stato di agitazione a tutela dei diritti delle imprese di autotrasporto preavvisando che, in assenza di risposte soddisfacenti e immediate da parte di ArcelorMittal, non si esclude il ricorso a iniziative di protesta mirate, ivi compreso il fermo dei servizi di trasporto stessi".

Redazione online

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