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Il trasporto marittimo naviga nell'insicurezza


Il trasporto marittimo naviga nell'insicurezza
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Calano le perdite di navi, ma aumentano gli incidenti. Inoltre, secondo uno studio di Allianz la guerra in Ucraina, il lievitare dei costi, la congestione dei porti e gli investimenti per la sostenibilità lasciano spazio all'incertezza

È uno dei settori (insieme a quello aereo) in cui la sicurezza è un elemento vitale. Il motivo (a parte l'ovvia salvaguardia di equipaggio e passeggeri) è presto detto: la navigazione marittima si fa carico di circa il 90% del commercio globale. In generale, comunque, negli ultimi anni risultano in calo le perdite nel mondo che coinvolgono le grandi navi, ma aumenta il numero di incidenti. Inoltre, l'invasione russa dell'Ucraina, l'aumento dei costi di navigazione, le sfide per gli equipaggi e la congestione dei porti derivante proprio dall’incremento del trasporto marittimo, insieme alla gestione degli impegnativi obiettivi di decarbonizzazione, non lasciano spazio alla tranquillità. Questo almeno è il quadro che emerge dallo studio Safety & Shipping Review 2022 di Allianz Global Corporate & Specialty. 

Tante le criticità. Il conflitto in Ucraina, in particolare, ha reso complicata la navigazione nel Mar Nero, aggravando le difficoltà di fornitura di componenti e materie prime e la situazione critica della supply chain già sotto pressione precedentemente, durante pandemia di Covid-19. Al tempo stesso non convincono alcune scelte per sostenere l'incremento del trasporto via mare, come modificare l'impiego delle navi o stendere la loro vita "lavorativa". A ciò si aggiungono i frequenti incendi a bordo delle imbarcazioni, gli episodi di navi incagliate e le lunghe e complesse operazioni di salvataggio che rappresentano una sfida enorme per gli armatori. 

Tecnologia e formazione. Lo studio annuale di Allianz analizza le perdite e gli incidenti di navigazione che interessano le imbarcazioni oltre le 100 tonnellate lorde. Nel 2021 sono state segnalate 54 perdite totali di navi a livello mondiale, rispetto alle 65 dell'anno precedente. Questo calo evidenzia il trend virtuoso del settore nell'ultimo decennio, caratterizzato da una flessione degli episodi del 57% (900 totali): erano 127 nel 2012, mentre nei primi anni Novanta la flotta mondiale perdeva più di 200 navi all'anno. Un dato reso ancor più rilevante se si considera che la il numero di imbarcazioni è cresciuto progressivamente arrivando a toccare le 130 mila unità rispetto alle 80 mila di trent'anni orsono. Un risultato che dimostra il progresso tecnologico delle imbarcazioni e la maggiore attenzione nella prevenzione e nella formazione rivolta alla sicurezza. 

Le aree più a rischio. Le navi cargo sono quelle più a rischio. A livello mondiale rappresentano la metà (27) delle navi perse nell'ultimo anno e il 40% nell'ultimo decennio. In generale, il naufragio (affondamento/sommersione) è stata la causa principale nell'ultimo anno, pari al 60% (32). Le aree marittime di Cina meridionale, Indocina, Indonesia e Filippine sono quelle dove si registrano più episodi, con una su cinque nel 2021 (12) e una su quattro nell'ultimo decennio (225), conseguenza dell’alta concentrazione di commercio, porti congestionati, anzianità delle flotte e condizioni meteorologiche avverse.

Collisioni e incendi. Ma se da un lato diminuiscono le perdite totali nell'ultimo anno, aumenta invece il numero di incidenti di navigazione. La maggior parte si sono concentrati nelle Isole britanniche (668 su 3.000). I danni ai macchinari hanno rappresentato più di un sinistro su tre a livello globale (1.311), seguiti da collisioni (222) e incendi (178), con un aumento del numero di questi ultimi di quasi il 10%. 

Flotte sempre più vecchie. Come accennato per far fronte all'aumento della domanda di trasporto marittimo molti armatori stanno allungando la vita attiva delle navi. Un fenomeno che era iniziato già prima della pandemia. Lo studio evidenzia che le navi container e cargo più datate (di età compresa tra i 15 e i 25 anni) hanno maggiori probabilità di provocare sinistri, poiché soffrono la corrosione e al tempo stesso i sistemi e i macchinari sono più soggetti a guasti. L'età media di una nave coinvolta in una perdita totale negli ultimi 10 anni è di 28 anni.

Redazione online

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