Sostenibilità
Carini I TRASPORTATORI INCONTRANO L'ECOSTRALIS
Oltrepassata Capaci e il monumento dedicato a Giovanni Falcone e agli uomini della scorta, la carovana si trova di fronte a un incredibile ostacolo. Per entrare nell'azienda Adragna si è costretti ad attraversare uno strettissimo viale, tra ville e giardini, sufficiente a malapena per far passare un'automobile. Immaginatevi, ora, autoarticolati da 44 tonnellate costretti a 'potare' in continuazione gli oleandri che delimitano la carreggiata. E non osiamo nemmeno immaginare cosa succederebbe se due camion si incrociassero. Anche perché qui non stiamo parlando di una piccola azienda, ma di un'impresa con 75 trattori e quasi 300 semirimorchi. Ad accoglierci c'è Sandro Adragna: "Bel mezzo, non c'è che dire. Il confort a bordo è davvero buono, la manovrabilità eccellente". Ci farà un pensierino? Chissà. Sandro Adragna non si sbilancia, ma su una cosa ha le idee chiare: "Il momento del mercato è difficile, ma la nostra flotta ha continuato a crescere. Lavoriamo soprattutto con il Nord Italia, trasportando dalla Sicilia detersivi e prodotti alimentari e tornando sull'isola con merce di ogni tipo, soprattutto per la grande distribuzione". Per le imprese di autotrasporto siciliane che lavorano con il Nord Italia il dilemma è questo: affrontare il viaggio via terra, affrontando l'ormai leggendaria Salerno-Reggio Calabria, oppure utilizzare la nave? "Nella maggior parte dei casi" risponde Adragna "utilizziamo la nave, sulla rotta Palermo-Genova. Certo, i costi ci sono e i tempi a volte sono lunghi. Ma credo che per noi siciliani sia la scelta migliore". Anche perché da questa risposta dipende il rispetto o meno dei tempi di guida, questione assai sentita per gli autotrasportatori che lavorano con il Nord Italia. E che invece ha meno rilevanza per chi effettua il trasporto regionale, dove sono frequenti infrazioni di altro tipo.
A spiegarcele è Vito Maltese, amministratore della Cusumano Giovanni & C srl, sempre di Carini. La sua impresa trasporta carburanti dalle raffinerie locali di Gela, Milazzo, Priolo e Augusta. "La concorrenza sleale da parte delle imprese straniere da noi non c'è. In compenso, ce la facciamo noi siciliani: assumendo gli autisti in nero, non rispettando i limiti di velocità. E pagandoli con stipendi da fame. Ci sono zone, nell'entroterra, dove la disoccupazione giovanile è a livelli altissimi. E così i ragazzi fanno orari massacranti per pochi euro". Cambia il panorama, ma il risultato è lo stesso rispetto al resto d'Italia: si viaggia con tariffe di circa un euro al km. Tutto negativo, quindi? "No, perché negli ultimi anni è calato, ad esempio, il tasso di infiltrazione mafiosa nel settore. Quello che non è calato, invece, è il mancato rispetto delle regole a cui corrisponde un crescente carico burocratico per le imprese imposto dallo Stato". L'ennesimo paradosso, quindi. Ma l'EcoStralis sembra proprio aver fatto centro sull'imprenditore: "Se vuoi lavorare in regola hai solo una strada di fronte, quella di abbassare i costi di esercizio. E l'EcoStralis mi sembra che vada nella giusta direzione".
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