Cerca

Seguici su

Sostenibilità

Fit for 55, i concessionari europei chiedono obiettivi realistici

Pubblicato il 31/05/2022 in Sostenibilità
Fit for 55, i concessionari europei chiedono obiettivi realistici
Chiudi

In un documento si chiarisce l'impegno delle reti di vendita auto, van e truck per raggiungere la neutralità climatica, ma si sottopongono alle istituzioni europee tre raccomandazioni chiave

L'Aecdr (Alliance of european car dealer and reparires), associazione europea che raggruppa i concessionari di auto, van e truck ha preso carta e penna e ha stilato un documento in cui chiarisce il proprio ruolo e impegno riguardo al Fit for 55, il piano dell'Ue sul clima e sull'energia.

Pieno appoggio. In particolare, i professionisti delle reti di vendita e assistenza, ribadiscono di essere pienamente impegnati nel favorire la transizione verso una mobilità a emissioni zero entro il 2050, compresa la fase intermedia di una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030. Non si sottraggono, tuttavia, dal sottolineare alcune preoccupazioni e chiedere alle istituzioni europee un approccio "ambizioso, ma realistico". Ciò soprattutto in vista dell'approvazione da parte dell'Ue di nuovi standard di emissioni per i nuovi veicoli che prevedono tre step per 2025, 2030 e 2035.

Raccomandazioni chiave. "Non solo accogliamo positivamente la decisione dell'Unione Europea di stabilire un percorso chiaro verso una mobilità a impatto climatico zero", scrive l'associazione, "ma andando avanti siamo anche determinati a dispiegare tutte le risorse a nostra disposizione per permettere al nostro continente di centrare questo obiettivo. Tuttavia, con questo documento, l'Aecdr invia alle istituzioni europee tre raccomandazioni chiave.

Infrastruttura di ricarica. La prima riguarda la rete di ricarica: l'obiettivo di 3,5 colonnine entro il 2030 non è considerato sufficiente a sostenere le dimensioni previste del parco di veicoli elettrici, siano essi 100% a batteria o ibridi plug-in. "Secondo le nostre migliori conoscenze, questo numero dovrebbe essere il doppio", sottolinea il portavoce dell'alleanza, Antje Woltermann. Oltre a ciò, i concessionari ritengono che si dovrebbero stabilire requisiti nazionali per la capacità di ricarica ad alta potenza (150 kWh) per soddisfare la domanda di energia di tutti i tipi di mezzi, non solo le auto, ma anche i veicoli commerciali, i camion medi e pesanti.

Incentivi su base Ue. La seconda raccomandazione riguarda la promozione di un sistema di incentivi a livello europeo sia per i privati sia per i professionisti. Ciò consentirebbe di rendere i veicoli ad alimentazione alternativa competitivi rispetto a quelli termici in tutti i Paesi e per tutte le classi sociali. "Quello che registriamo in questo momento presso le nostre concessionarie", sottolinea l'Aecdr, £è una preoccupante frammentazione del mercato: per esempio in Italia o Spagna, la penetrazione quota di Bev+Phev nel 2021 è stata inferiore al 10% per le autovetture e al 2% per i veicoli commerciali, mentre paesi come Svezia o Danimarca sono già ben al di sopra rispettivamente del 30% e 5%.

Il ruolo di idrogeno e gas. Si chiede poi di non limitarsi all'elettrico, ma di allargare la platea di sistemi di alimentazione a basso impatto ambientale che possono portare gradualmente alla decarbonizzazione del trasporto stradale anche a tecnologie come l'idrogeno, i biocarburanti, il biometano (sia compresso sia liquefatto), gli e-fuel e così via. Soprattutto per quanto riguarda i veicoli industriali medi e pesanti destinati a missioni di medio e lungo raggio. Per farlo si dovrebbero adottare metodi di misurazione delle emissioni più realistici, passando dal tank to wheel (letteralmente dal serbatoio alla ruota) al well to wheel (dal pozzo alla ruota) e includere schemi volontari come il ‘crediting system’, che permettono di calcolare l'incidenza positiva dei combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio.

Redazione online

Nessun commento

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.