Bus
Saloni LE ULTIME NOVITA' DA ISTANBUL
Lo spazio è tiranno e la carta costa. Sicché fra opposte esigenze grafico-editoriali e quant'altro,
Lo spazio è tiranno e la carta costa. Sicché fra opposte esigenze grafico-editoriali e quant'altro, sul numero di maggio di tuttoTrasporti non è stato possibile pubblicare tutte le novità presentate al Salone della Turchia, Paese che in attesa di entrare a far parte della UE ha già dimostrato di poter giocare da un protagonista nel mondo dell'autobus occidentale.
E questo non solo perché costruttori di chiara fama come Man e Mercedes-Benz hanno spostato là buona parte delle loro produzioni, ma anche perché, anno dopo anno, altri costruttori locali hanno trovato nell'export verso il nostro continente una soluzione di continuità. In pratica si sono impadroniti del ruolo che in passato ricoprivano i carrozzieri italiani e, più recentemente, gli spagnoli. Come hanno fatto? Passando nell'arco di un lustro, o poco più, da una produzione basata sui midi di derivazione camionistica a veicoli sofisticati come i ribassati che fanno servizio nelle nostre città. È una dimostrazione di abilità non da poco, se pensiamo che da noi "spianare" i gradini degli urbani ha richiesto quasi ventanni. Inutile dire che hanno imparato da noi, tuttavia un po' di merito gli va riconosciuto. Certo non sono tutti allo stesso livello, e chi è partito prima ha un certo vantaggio.
TEMSA
C'era una volta il Safir. E c'è ancora Dovessimo eleggere "the king of show" sarebbe di sicuro il Temsa Safir. Il nome non è nuovo perché si tratta di un modello sulla breccia da oltre 10 anni, peraltro copia conforme (con benestare della Casa giapponese) del Mitsubishi Aeroqueen. Ora si ripropone ed è tutto diverso: via l'esotica meccanica Mistubishi, il nuovo Safir è basato sul traliccio inossidabile del Safari Hd. Però ha un'estetica più adatta al ruolo di Gran Turismo, perché questo modello in Turchia è considerato di lusso (e il Diamond che da noi giocherebbe in quel ruolo, là non sembra attecchire granché). Le linee sono molto tese, ma non mancano di personalità, riuscendo con pochi particolari a dare carattere. Il motore Daf da 410 CV del nuovo Safir sarebbe perfetto anche da noi, ma per ora non è prevista l'esportazione in Europa. L'ha mantenuta, invece, la meccanica Mistubishi il piccolo Prestiji: 7 metri a motore anteriore/centrale, ristilizzato con finiture relativamente lussuose.
BMC
Per la Bmc l'autobus rappresenta solo una parte del business automotive, ma se si considera che dalla loro fabbrica escono oltre 13mila veicoli all'anno, ecco che forse vanno riconsiderati sotto una luce diversa. Senza contare che assemblano i motori Cummins su licenza e si stampano da soli persino i longheroni dei telai (roba di pochi specialisti al mondo). E comunque, anche nel trasporto persone, sono piuttosto all'avanguardia almeno come gamma. Primi a introdurre in Turchia un autobus a metano, un 9 metri due anni fa, adesso questa soluzione alternativa (però con un 8,9 litri Isl da 320 CV) finisce sul ribassato da 12 metri Procity Cng. Unica fra i "locali", la Bmc ha messo in catalogo pure uno snodato, anch'esso totalmente ribasato: il Procity K. È il segno di un'ulteriore evoluzione del trasporto pubblico a cavallo del Bosforo, almeno nelle grandi città dove finora questo segmento di mercato era un feudo di Man, Mercedes e, più recentemente, della nostra Bredamenarini (che ne ha piazzati un piccolo lotto proprio vicino a Istanbul).
OTOKAR
Quelli della Otokar l'autobus ribassato Kent LF lo avevano già portato al Salone di Courtrai (Belgio) lo scorso autunno, ma in Turchia non l'avevano ancora presentato: il Busworld di casa è stata l'occasione giusta. Così adesso la gamma spazia dai 6 metri del M-2010 (da noi Centro) ai 12 del già citato Kent, e dai modelli a motore anteriore/centrale Sultan (Navigo) a quelli con meccanica posteriore Doruk (Vectio). Questi ultimi declinati in varianti semiribassate, interurbane e turistiche. Proprio fra i GT la novità inattesa: un 10 metri da 40 posti. Per inciso, è quello che in uno slancio di ottimismo alla Dalla Via avevano messo a listino col nome di Giorgione (come il pittore, naturalmente), ma sappiamo come è andata a finire.
GULERYUZ
Nome difficile da pronunciare (e ancor più da scrivere con due puntini su ogni U), in Italia il marchio è rappresentato dalla Basco che ha già piazzato qualche bipiano scoperto a Roma. Finora questi turchi si focalizzavano sulle lunghezze medio-grandi, ma raramente oltre gli 11 metri. Ora invece raggiungono la quota piena anche con un monopiano totalmente ribassato del tutto inedito, il GD 272 LF. Come inedito era pure il GD 190 LE, stavolta un 9 metri e venti semiribassato con gradini verso la coda. Dettaglio singolare per i nostalgici, a dispetto dei motori Deutz o Man: la strumentazione originale dell'indimenticabile Mercedes O 303.
ISUZU
In Italia i minibus Anadolu Isuzu si erano fatti conoscere tramite D'Auria che ne importava il modello Harmony (motorizzato però Man). Ora la rappresentanza è passata nelle mani di Midi Europe che già curava l'assemblaggio e la commercializzazione dei piccoli camion a cabina avanzata. Ma il gruppo ha voglia di emergere e raggiungere quote più significative in tutti i mercati occidentali, per questo sta raffinando la gamma. Che comunque resta imperniata sulle misure più compatte, visto che il modello più grande è il Citymark che raggiunge solo i 9 metri (e peraltro non è tra quelli esportati in Europa). La marcia verso Ovest è affidata al rinnovato Turquoise e all'inedito Novo (in varie versioni).
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