La Waberer International, il più grande vettore ungherese, ha diffuso i dati relativi al primo trimestre che evidenziano risultati in forte flessione. In particolare, il fatturato evidenzia una crescita del 2%, pari a 182 milioni, risultato però dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dei carburanti e dei salari, secondo quanto comunica l’azienda, mentre calano i volumi trasportati. Crescono intanto i costi diretti e indiretti, che trascinano in basso il margine operativo lordo (Ebitda) del 23,5% e portano quello operativo netto (Ebit) in rosso di 2,7 milioni di euro (rispetto all'incremento di 3,1 milioni registrato nel primo trimestre del 2018).

Ridotto il numero di camion. Il ceo della società, Robert Ziegler (nella foto), giustifica in parte questi risultati con l’andamento negativo dell’intero mercato dei trasporti e della logistica, ma annuncia comunque di aver “intrapreso una profonda trasformazione” per far fronte a questa situazione. Principalmente riducendo la propria flotta stimata attualmente in 4.500 camion e con un totale di 5.800 conducenti. Dopo aver annullato un ordine di acquisto di 300 mezzi lo scorso marzo, l’azienda comunica che il suo “arsenale” conta già 241 mezzi in meno rispetto al quarto trimestre del 2018. E, visti gli annunci, pare evidente l’intenzione di procedere con ulteriori tagli. Zieler, tuttavia, si dice fiducioso che la seconda metà del 2019 avrà un impatto positivo sui conti dell’azienda.