IRIZAR i4, SU IL CAPPELLO
I baschi implementano il metano su quasi tutta la gamma dei loro prodotti. Gassoso o liquido.
Quando ormai una ventina d'anni fa apparve l'Irizar PB molti si domandarono perché avesse quella linea da macrocefalo, con la fronte molto rialzata appena sopra al parabrezza? Lì, lo scopo era celare l'aria condizionata, avanzata fin sull'assale anteriore per meglio bilanciare la ripartizione dei pesi (un'idea che avrebbe fatto poi scuola).
Adesso però si esagera. Su quel rialzo, che avrebbe contaminato tutti i bus della Irizar seguiti al PB (che appunto stava per Productu Berrìa, traducibile in prodotto innovativo, ma anche nel primo di una nuova stirpe) come potete vedere qui, si aggiunge un ulteriore soppalco: è la copertura delle bombole del metano compresso CNG.
E' la scelta fatta per l'i4 interurbano da 13 metri, ma è estendibile anche agli altri da 12 metri, nonché ai semiribassati i3LE. La meccanica, come il telaio, sono della fidata ditta svedese Scania.
Scommettiamo i liquidi. Per gli altri modelli, destinati prevalentemente al medio e lungo raggio la scelta del metano rimane, ma in forma liquida LNG e vale per i4, i6 e i6S fino ai 15 metri di lunghezza, stavolta con serbatoi nelle bagagliere, ma sempre "powered by Scania". Di fatto gli unici Irizar esclusi dall'ozione gas sono gli estremi del catalogo: gli i2 solo elettrici e i GT top di gamma i8s.
Danilo Senna
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