Truck
Renault T520 CODICE MAGNUM
Ecco il modello che raccoglie l’eredità della leggendaria ammiraglia: cabina alta e pavimento piatto 13 litri, 520 CV. Ma la sorpresa è alla guida.
Dal 2009 la Renault Trucks s’è dedicata con tale tenacia al programma Optifuel da permettere al modello che ne è stato portabandiera, il Premium, di scrollarsi di dosso i panni di pesante di seconda linea per diventare una seria opzione fra i lungo raggio e per aziende d’ogni tipo. L’insieme di tecnologie finalizzato alla massima produttività è stato l’elemento fondante della gamma pesante varata nel 2013 e oggi incarnata dal T460 Optifuel, con risultati talmente positivi (prova su tuttoTrasporti di luglio-agosto 2014) da mettere in ombra il concetto che era alla base di un modello come il caro vecchio Magnum. Però...
Pronto a tutto
Però il trasporto è fatto anche d’impieghi che richiedono potenze medio-alte e abitacoli maxi. E qui entra in gioco il T520 della prova, con più cilindrata: 12,7 litri contro 10,8; più potenza e coppia: 520 CV e 2550 Nm invece di 460 e 2200; più cabina: la High a pavimento piatto invece della Sleeper con tunnel motore. Così, rispetto al T460, ne esce un camion per chi deve far fronte a flussi di traffico meno prevedibili e vuol essere pronto a tutto: anche percorsi molto impegnativi, magari due conducenti e carichi a maggior peso specifico. Rispetto all’altra cabina, montata più in basso sul telaio, qui spuntano due ulteriori vani esterni utili per gli attrezzi. Chi guida deve fare solo lo sforzo di affrontare un gradino in più per raggiungere l’abitacolo, peraltro aiutato da un’astuta maniglia nascosta nella stessa nicchia che ospita la scaletta. Poi, dentro, veine ripagato da spazi ampi, organizzati con vani grandi e piccoli un po’ dappertutto e letti non enormi ma “furbi”: l’inferiore, dotato di uno schienale a sdraio amovibile, è comodo per leggere, navigare su tablet e PC o guardare la TV; il superiore, invece, ha il bordo esterno ripiegabile verso l’alto che lo trasforma in una gigantesca vasca portaoggetti. Ben concepita la plancia, sporgente ma a sbalzo, ha materiali che peccano un po’ nell’aspetto, ma l’assemblaggio è curato al punto di prevedere spessori insonorizzanti negli accoppiamenti. Infatti non ci sono scricchiolii e, nel complesso, il confort acustico è di buon livello. La strumentazione è moderna, col blocco centrale digitale che comprende anche il tachigrafo (come già sugli ultimi Magnum e Premium). Non manca qualche eccentricità, come il cruise control: la modalità normale o adattiva) si seleziona dalla manopola sulla consolle centrale, l’impostazione della velocità però si fa col bilanciere sotto la razza sinistra del volante, mentre per l’azzeramento o il richiamo si ripassa al di sopra; singolare, poi, la possibilità di fissare due valori diversi.
Bye-bye Magnum
Se il pavimento piatto e la seduta più elevata della media possono ricordare la precedete ammiraglia Renault, questo T520 chiarisce subito che è fatto di un’altra pasta. L’assorbimento delle sospensioni resta “alla francese”, ma la stabilità è molto migliorata: dimenticatevi il peculiare rollio del Magnum. E dire che l’esemplare in prova era dotato di sospensioni pneumatiche anche all’avantreno; ciononostante, la sua guida è parsa precisa e sicura, tenuta a bada dal poderoso freno motore. Qui c’era pure il rallentatore: una salvezza in più, ma anche un’ulteriore aggravio su una tara già abbondante. Una conferma il cambio automatizzato Optidriver (ovvero Volvo I-Shift), ancora ai vertici per rapidità d’interpretazione della strada. Qui si avverte la maggior sostanza del propulsore rispetto al T460, lo evidenziano le tappe più difficili (Parma-La Spezia-Genova) superate a velocità superiori, ma consumi simili. Non ha invece brillato il 520 sui percorsi pianeggianti: colpa di una resistenza all’avanzamento del 30% superiore al “fratellino” secondo il nostro roll-test. Eppure questo Renault è parso molto scorrevole e con un Optiroll (messa in folle automatica quando si può mantenere la velocità con la sola inerzia) pronto a dare una mano alla prima occasione. Intendiamoci, per essere un “over500” il consumo di gasolio non è affatto esagerato; piuttosto va tenuto d’occhio quello dell’AdBlue: 85 litri ogni 1000 di Diesel obbligano a fare rifornimenti adeguati. Potrebbe forse tirare un rapporto più lungo, ma perderebbe poi quella bella verve messa in mostra così com’è: al cronometro se la gioca con lo Scania V8 di pari potenza e batte il Mercedes 1851. Regolatevi.
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