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La nostra prova dello Scania ibrido


La nostra prova dello Scania ibrido
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Stavolta lo testiamo nell'ultima versione P280 con il 6 cilindri piccolo e un'inedita trasmissione che miscela energia meccanica e kWh secondo necessità. Risultato: oltre 60 km a emissioni zero e consumi quasi da furgone

Per chi non sa scegliere fra le solide certezze del diesel, ma ancora non è pronto al full electric, la Scania ha una soluzione. Anzi, "la" soluzione, da che non ci sono altri costruttori a proporla: si tratta dell'ibrido, nel caso di questo P280, pure plug-in (Phev, in gergo). In pratica convivono due catene cinematiche, una meccanica e l'altra elettrica, che possono funzionare alternativamente oppure insieme. 

Batterie e trasmissione. La seconda "linea" ha aumentato via via la sua funzione da una generazione all'altra: i primi Hybrid, ancora con la vecchia cabina, non andavano al di là di qualche km a motore termico spento; i secondi già Next Generation ne facevano una decina; questo ne dichiara addirittura 60. Merito dell'aumentata capacità delle batterie, adesso da 90 kWh e ricaricabili pure via cavo, plug-in appunto; ma pure di una diversa trasmissione: prima c'era un 12 marce Opticruise, ora un singolare gruppo GE281 con due motori elettrici in testa e un cambio a sole 6 marce dopo. Niente frizione, ma ingranaggi epicicloidali a gestire la convivenza fra potenza meccanica ed elettrica. Debutta anche il motore piccolo, il 6 cilindri DC07 al posto del poderoso 5 cilindri DC09 che c'era finora sugli altri ibridi Scania: 200 kg in meno alla bilancia.

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Tante novità. Ci siamo sempre chiesti perché alla Scania si ostinassero a mettere sull'ibrido un motore da 9,3 litri, quando la soluzione si presta per sua natura al downsizing. Forse a Sodertalje aspettavano di avere una potenza elettrica adeguata: adesso ce l'hanno, perché le due unità alimentate a corrente sviluppano 230 kW in continua e 290 di picco con la spinta di 2.150 Nm. Attributi da 11 litri, almeno, che fanno scattare il questo P 280 ben più rapidamente di quanto lascerebbe intendere il suo numerino sulla calandra. Quelli indicati sono in effetti solo i cavalli del 6 cilindri di origine Cummins sviluppato in maniera esclusiva dagli svedesi, come dimostra l'assenza dell'EGR. Qui le emissioni  sono controllate solo dall'SCR; però, se si vuole azzerarle del tutto basta attivare l'apposito interruttore e il diesel si zittisce, trasformando così lo Scania in elettrico puro. Al limite delle 20 tonnellate, cioè con un carico intermedio per un tre assi da distribuzione o di supporto al cantiere (che parte pieno e torna vuoto), siamo riusciti a percorrere con le sole batterie persino 3 km in più dei 60 dichiarati dalla Casa: abbastanza per attraversare e operare in qualunque città europea. Peraltro in assoluto silenzio.

Danilo Senna

Estratto della prova pubblicata su tuttoTrasporti di luglio-agosto, n. 462

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