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Mercedes Actros L 1853, prima guida


Mercedes Actros L 1853, prima guida
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L'elettrico avanza, ma il diesel non molla. Lo dimostra l'ultima evoluzione del 13 litri

Proprio mentre è ormai imminente l'arrivo di un eActros da lungo raggio (presentato ufficialmente all'IAA di Hannover), la Mercedes-Benz ci fa provare la più avanzata tecnologia per stradale, l'unica oggi davvero sfruttabile su qualunque distanza: l'Actros L 1853, massima espressione del diesel da 13 litri appena rinnovato. Rispettando la cronologia che lo aveva visto apparire per primo a sostituire i gloriosi V6/V8 quando nel 2011 apparve il nuovo Actros, l'OM 471 si conferma il propulsore baricentrico dell'intera gamma e, passo dopo passo, ha visto crescere la sua efficienza arrivando a limare i consumi del 23% in 11 anni di carriera. 

Affinamento continuo. Solo in questo suo passaggio Euro 6e, per esempio, è riuscito a guadagnare un ulteriore 4%, benché a guardalo da fuori si direbbe pressoché identico all'originale: 6 cilindri in linea, 24 valvole comandate da un doppio asse a camme in testa, EGR raffreddato più SCR per controllare le emissioni. Quindi? È dentro che le cose cambiano. In primis il rapporto di compressione, da cui dipende direttamente il rendimento, è salito da 18,3 a 20,3:1. Poi è aumentata la turbolenza dell'aria aspirata (swirl) per favorire una più rapida combustione e contestualmente sono cambiati gli iniettori. Il turbocompressore gira ora su cuscinetti a sfere per una risposta più rapida alle variazioni di carico motore.

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Segni particolari. I gruppi di sovralimentazione, fabbricati dalla stessa Daimler, sono in realtà due: uno che serve le tarature inferiori, l'altro per il "nostro" 390 kW/530 CV. Il tutto abbinato a un freno a decompressione J-brake che nella sua più performante espressione arriva a garantire 425 kW di potenza rallentante. A valle del 6 cilindri troviamo un cambio solo apparentemente uguale al solito Powershift: l'automatizzato è qui in versione Advanced, più predittivo e veloce negli innesti. Al di là della cinematica, il camion si distingue da fuori per le nuove Mirrorcam ora più aderenti alla carrozzeria e i relativi schermi a più alta definizione. Il posto guida ribassato e una migliore insonorizzazione dell'L sono, invece, percepibili solo da chi sta dietro il volante.

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Doti rinnovate. Chiaramente ce n'è di carne al fuoco per farsi venire la voglia di mettere le mani sul volante dell'Actros L. Noi l'abbiamo fatto in Germania, con un autoarticolato a 40 ton. Non per verificare i consumi (ci sarà tempo in Italia), ma per saggiarne le rinnovate doti. Che poi l'Actros, con tutti suoi Adas, sarebbe anche in grado di guidarsi quasi da sé, visto che è tuttora l'unico camion a livello 2 di guida autonoma. Adesso non solo ha l'ABA5 che avvisa in caso di ostacoli o pedoni in traiettoria, ma frena pure se si imposta una svolta potenzialmente pericolosa. In effetti la seduta ribassata rimedia in parte a quella sensazione di galleggiamento che la cabina a pavimento piatto (e necessariamente alto) ha sempre avuto in passato. Silenzioso questo Mercedes lo è senz'altro, quanto in più lo verificheremo presto con i nostri strumenti. 

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Cambiata e mirrorcam. Ben percepibile, invece, la facilità di cambiata, che i tecnici indicano del 40% più rapida in certi passaggi marcia. Per il resto il motore sembra spingere con la consueta progressione, anche se per mettere alla prova tutti i 530 CV della potenza nominale ci vorrebbero strade e/o portate più impegnative di quelle percorse nei dintorni di Worth (D), la "culla" dove nascono tutti i camion Mercedes. In compenso, lungo il tratto non autostradale, nell'incrocio con altri veicoli pesanti, i 10 cm in meno di sporgenza delle Mirrorcam su ciascun lato fanno davvero comodo, permettendo passaggi meno ansiogeni per l'integrità delle telecamere; e la definizione dell'immagine risulta di gran lunga migliore che nella precedente edizione. Non cambiano tuttavia le dimensioni e la posizione dei monitor interni, con quello sul montate sinistro che alcuni driver giudicano troppo vicino per un'immediata messa a fuoco. Personalmente, però, non abbiamo avuto problemi.

Danilo Senna

Estratto del primo contatto pubblicato su tuttoTrasporti di luglio-agosto, n. 462.

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