Van & Pick-Up
Elettrici ZERO EMISSIONI IN CITTA'
Una città senza auto, in cui ci si muove solo a piedi o con veicoli elettrici. Per le grandi metropo
Una città senza auto, in cui ci si muove solo a piedi o con veicoli elettrici. Per le grandi metropoli è un sogno, per alcuni piccoli paesi della Svizzera alpina è una realtà da molti anni. L'esempio più famoso è Zermatt, sul versante settentrionale del Cervino. Qui, da oltre una ventina d'anni, si arriva soltanto con la ferrovia elettrica a scartamento ridotto che parte da Täsch, all'inizio della valle per poi muoversi con veicoli a emissioni zero: nella bella stagione con piccoli autoveicoli elettrici, d'inverno anche con slitte trainate da cavalli.
Questa importante stazione sciistica e una settantina di comuni della Svizzera tedesca fra cui Braunwald, Gimmelwald, Mürren, Niederrickenback, Riederalp, Saas Fee, Stoos e Wengen hanno formato alcuni anni fa le "Emissionfreie Gemeinden", "comuni a emissioni zero". In questi centri una nutrita flotta di veicoli elettrici risolvono ogni necessità di trasporto: spostamento di passeggeri e bagagli, materiali da costruzione, rifornimenti alimentari e quant'altro viaggia normalmente sui camion.
All'inizio del progetto, i veicoli elettrici erano principalmente carrelli a quattro ruote pensati per la movimentazione industriale, come quelli che si vedono nelle stazioni o nei grandi mercati all'ingrosso. Tra i più diffusi l'Eidechse ("lucertola") prodotto dalla Phb o l'Epsi della Oehler e ancora vari modelli della più nota Still. Ci sono anche più semplici modelli a tre ruote che si guidano con una barra che funge sia da sterzo sia da acceleratore e freno (portandola avanti si accelera, indietro si frena).
Negli anni, però, è andata sviluppandosi un'industria locale in grado di offrire veicoli più raffinati, capaci (il ptt può arrivare a 3mila kg) e specifici. Zermatt è il centro produttivo più importante: vi hanno sede la Stimbo e il Garage Jumbo. Quest'ultimo, in particolare, produce il Jumbolino (curiosamente omonimo di un aereo per trasporto regionale), offerto come cassone fisso, cassone ribaltabile o taxi da 8 posti. Un altro marchio piuttosto diffuso è Pfander, casa fondata nel 1932 con sede nel cantone di Zurigo.
Simili nell'impostazione e nel disegno squadrato (anche se l'ultima versione del Jumbolino ha una cabina dal design piuttosto curato con parabrezza curvo), questi veicoli raggiungono i 30 km/h. Hanno un'autonomia media di un centinaio di chilometri, molto influenzata dal carico e dalle velocità a cui vengono guidati. Le sagome sono piuttosto ridotte, per adattarsi alle strette vie dei centri cittadini: la larghezza varia tra 1.200 e 1.300 mm, l'altezza è contenuta entro due metri e la lunghezza, influenzata dall'allestimento, difficilmente supera i 3.800 mm. Le batterie sono quasi sempre al piombo e di produzione nazionale (fra i principali fornitori c'è la Oerlikon, produttore di circuiti di trazione per treni e filobus).
Non sono molti, invece, i componenti di normale produzione automobilistica: fra questi, gli avantreni (forniti in molti casi dalla Zf) e talvolta le ruote (alcuni veicoli adottano i cerchioni della Fiat 126).
A fianco dei folletti da trasporto, anche un trenino della vicentina Dotto: la classica locomotiva Muson River, fornita un po' in tutto il mondo, circola qui in versione elettrica; al traino, due carrozze aperte.
Il mercato di veicoli nuovi e usati è piuttosto vivace: le quotazioni dei mezzi di seconda mano, in particolare, si mantengono piuttosto elevate. Naturale, dal momento che il prezzo di uno di questi veicoli da nuovo è di circa 30mila euro per quanto riguarda i carri a quattro ruote e può superare addirittura i 90 mila euro nel caso di telai cabinati.
Per vedere un'ampia galleria fotografica dei mezzi in circolazione a Saas Fee, un paesino svizzero a 1.800 metri sul livello del mare, clicca qui.
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