Van & Pick-Up
Incrocio Usa-India ECCO I PESANTI MAHINDRA-NAVISTAR
Un terzo grande costruttore di veicoli pesanti si affaccia sulla scena indiana. Fino a ora il mercat
Un terzo grande costruttore di veicoli pesanti si affaccia sulla scena indiana. Fino a ora il mercato del subcontinente era diviso fra la Tata (storica licenziataria Mercedes-Benz, da poco alleata del gruppo Fiat anche se la collaborazione per ora non riguarda i veicoli industriali) e la Ashok Leyland, da qualche anno indipendente dopo un decennio di collaborazione con l'Iveco. Grazie a un accordo con l'americana International Navistar siglato nel 2005 e divenuto operativo alla fine dell'anno appena concluso, anche la Mahindra&Mahindra è entrata nel novero dei costruttori di mezzi pesanti. Dall'accordo è nata una società per la produzione di motori (Mahindra Navistar automotive limited), partecipata al 51% dalla casa indiana e al 49 da quella Usa.
La casa automobilistica indiana, finora nota per pick-up e fuoristrada (utilizza il marchio Mahindra, che semplifica la ragione sociale, e sul nostro mercato vende il fuoristrada Goa, disponibile anche come cabinato o pick-up, e il pick-up Bolero), ha iniziato nella seconda metà dell'anno scorso la costruzione di veicoli pesanti spinti da motori americani Maxx Force della International Navistar. Attualmente la gamma è composta di cinque modelli da 25 a 49 ton di ptt; una serie più leggera, a partire da 12 ton, è nei programmi a breve termine.
Il catalogo attuale è composto da cinque modelli nelle cui sigle il numero indica, in tonnellate, il ptt del veicolo (per gli autocarri) o della combinazione (per i trattori). Ci sono tre autocarri: un 6x2 stradale (Mn 25), un 6x4 da cantiere (Mn 25 Tipper) e un 8x4 stradale (Mn 31), tutti con motore Maxx Force da 7,2 litri tarato a 210 Cv. Il Mn 25 Tipper può avere soltanto la cabina corta, gli altri due modelli hanno la cabina lunga con letto singolo o doppio; per questi c'è anche l'opzione a guida arretrata (di prossima introduzione; al momento non sono state diffuse immagini di questa variante). Ci sono poi dei due trattori, sempre spinti dal Maxx Force 7,2 tarato però a 260 Cv: il 4x2 Mn 40 (stesse cabine dei Mn 25 e Mn 31) e il 6x4 Mn 49, che esclude invece la possibilità del "musetto".
I cambi sono manuali a sei marce per gli Mn 25 e Mn 31 e a nove per i trattori; le velocità massime sono modeste (soltanto l'Mn 25 raggiunge i 90 km/h, gli altri si attestano tra i 68 e gli 86). I pneumatici radiali sono un optional; di serie i Mahindra Navistar montano coperture convenzionali come quelle in uso da noi fino a inizio anni Settanta. Anche le misure sono le stesse un tempo consuete in Europa; 10,00-20 per gli autocarri, 11,00-20 per i trattori.
I Maxx Force utilizzati dai Mahindra Navistar saranno presto prodotti in India, a Chakan (nella regione di Pune), in cui lavorano 800 persone. A regime il 95% dei loro componenti sarà di produzione indiana. Sono sovralimentati con turbocompressore e intercooler; il sistema di iniezione è common rail con pompa Bosch. L'architettura prevede, per facilità di manutenzione, teste cilindri singole e camicie umide. Sono omologabili Euro 3 e saranno presto affiancati da altri modelli della serie Maxx Force.
Gli investitori si aspettano di raggiungere una quota del 15-20% del mercato indiano di veicoli pesanti, grazie anche a una rete di vendita che passerà dai 50 concessionari iniziali a 200, cui si affiancheranno 260 officine autorizzate. Presto inizierà anche l'esportazione, riservata ai mercati con guida a destra (non è prevista per il momento una variante "continentale", che arriverà nei prossimi anni) che ammettono veicoli Euro 3. La produzione prevista è di 8-10mila unità l'anno.
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