Cerca

Seguici su

Van & Pick-Up

20° compleanno LO SPRINTER FESTEGGIA COI SUOI ANTENATI

Pubblicato il 11/09/2015 in Van & Pick-Up
LO SPRINTER FESTEGGIA COI SUOI ANTENATI
LO SPRINTER FESTEGGIA COI SUOI ANTENATI

Abbiamo guidato i commerciali della Stella dagli anni Cinquanta in poi per toccare con mano l'evoluzione del trasporto leggero.

Il Mercedes-Benz Sprinter compie 20 anni e festeggia con i suoi antenati. Abbiamo guidato i commerciali della Stella dagli anni Cinquanta in poi per toccare con mano l'evoluzione del trasporto leggero.

LO SPRINTER FESTEGGIA COI SUOI ANTENATI

Il nostro viaggio nel tempo inizia dall'L 319, classe 1955, prodotto fino al '67. Cabina avanzata, forme fluide eppure muscolose, questo perfetto interprete del suo tempo gioca a fare il pacioccone, ma quando metti in moto ti scuote come un buttafuori. La visuale è panoramica, ma attorno al frontale non si vede granché. In compenso, attraverso i fori  da dove escono i pedali, è possibile vedere scorrere la strada sotto i piedi. Per far cessare, anzi diminuire, le vibrazioni del 4 cilindri 1.8 diesel meglio avviarsi. Frizione - pesante - prima e, prima che le ruote abbiano compiuto il primo giro, seconda. Nel traffico cittadino i 43 CV possono bastare, anche perché i rapporti del cambio sono corti; così corti che a volte il cambio sembra messo lì per frenare, più che per far avanzare il 319. In discesa, per esempio, dove peraltro la buona dose di freno motore aiuta a risparmiare i freni di servizio. Sospensioni dure, sterzo che va accompagnato in ogni manovra e leva delle frecce che va riaccompagnata a ogni svolta perché priva del ritorno automatico. Eppure quando scendiamo, questo tuffo nel passato, nella Germania della ricostruzione, ci manca già. 

LO SPRINTER FESTEGGIA COI SUOI ANTENATI

Ma il nostro viaggio nel tempo va solo in avanti, ed è già tempo di saltare al 1977 e al T1, l'immediato predecessore dello Sprinter, il 310 D con il 5 cilindri da 95 CV. Qui la sensazione è strada perché il veicolo è più simile a quelli attuali, ma gli anni che ancora mancano allo Sprinter si sentono tutti e non c'è quell'indulgenza che si deve all'L319. Diciamo la verità: il T1 non era il più avanzato della sua categoria, specie nella seconda metà della sua carriera. Il motore spinge bene ed è regolare, ma il cambio a 5 marce, con la leva arretrata e la corsa interminabile, la prima in basso a sinistra, non è un prodigio. Però si apprezzano la plancia semplice, la disinvoltura nel traffico e la visibilità. 

LO SPRINTER FESTEGGIA COI SUOI ANTENATI

Eccoci al primo Sprinter, quello del '95, un 308D col 4 cilindri aspirato a precamera da 79 CV. Inizia una nuova era, anche grazie a una plancia dal design moderno, con una leva del cambio dal design  a dir poco curioso. Il motore si esprime bene in città, il cambio è ben manovrabile e il comfort fa un salto epocale, ma per la precisione di guida, nonostante le sospensioni anteriori a ruote indipendenti,  occorrerà aspettare cinque anni, col riuscito restyling del frontale del 2000, che porta anche una plancia ridisegnata. E, soprattutto, i motori CDI common rail. Sul nostro 313 CDI col 4 cilindri 2.1 da 130 CV c'è anche il cambio automatizzato Sprintshift a 6 marce. Che fa un po' tenerezza se comparato con certi automatici attuali, ma rivela una dolcezza nei passaggi marcia che non ricordavamo. E più silenzio, più brio e più confort. Eppure, salendo sul modello del 2006, aggiornato nel 2009 e che avrebbe poi portato alla generazione del 2013, si nota ancora un affinamento della guida, un miglioramento del confort e una resa dei motori in continua. Alla fine, sorprendono di più i passi avanti fra le varie serie dello Sprinter in 15 anni che l'evoluzione dei suoi predecessori dal Dopoguerra a oggi.

Nessun commento

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.