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Le nostre impressioni di guida del nuovo Fiat Ducato

Al volante del furgone per antonomasia, che cambia in misura maggiore di quanto non riveli il restyling. In piena era Stellantis, precede i "cugini" Citroën e Peugeot, anticipando un motore diesel e un'architettura elettronica evoluti.

Probabilmente, il modo più rapido per valutare le novità evidenti e più nascoste del nuovo Fiat Ducato è un giro sul tracciato Langhe dell'impianto di Balocco, il più grande complesso di questo genere del gruppo Stellantis, cercando di tenere il passo di una Abarth 595 da 180 CV: praticamente la stessa potenza del Ducato Maxi 2.2 H3 Power da 177 CV di queste prime impressioni di guida. Il furgone passo lungo e tetto medio da 15 metri cubi non può ovviamente competere con l'indiavolata compatta, ma l'impari lotta mette comunque in evidenza le capacità del nuovo motore 2.2 Mulijet 3, qui associato al cambio automatico a 9 rapporti, dell'altrettanto inedito sterzo, e, se vogliamo, anche della nuova strumentazione digitale. Il propulsore (disponibile anche nelle versioni da 120, 140 o 159 CV) è una nuova realizzazione per uso commerciale che trae origine da un 4 cilindri utilizzato da alcuni modelli Jeep.

Due litri e due made in Italy. Realizzato in Italia da Stellantis, non fa rimpiangere il 2.3 litri FPT precedente, perlomeno quanto a prontezza, ampiezza del regime di utilizzo e silenziosità. Da quest'ultimo punto di vista, forse, si poteva fare qualcosa in più, ma è comunque un buon passo avanti. Progressi interessanti anche per il peso, calato secondo Fiat P Professional di 15 kg, nonostante la maggior complessità dei sistemi di post-trattamento dei gas di scarico. Al ricircolo Egr ad alta e bassa pressione raffreddato si aggiunge un catalizzatore Scr con due iniezioni del reagente AdBlue lungo il flusso dei gas. Il cambio automatico progettato da ZF ha tre modalità di utilizzo - normale, Eco e Power - che si adattano bene alle varie condizioni di guida, traffico e carico.

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Uno sterzo, tante sorprese. Il volante, di diametro inferiore al precedente, è collegato a un piantone con una geometria diversa, responsabile di un'angolazione del volante leggermente più verticale. Sulle prime, questa caratteristica disorienta un poco, perché il Ducato conosciuto finora, col suo volante più inclinato e il muso corto, ha sempre garantito un controllo della situazione cui è difficile disabituarsi; in realtà, col passare dei chilometri, ci si accorge che l'assetto leggermente più disteso non compromette la percezione di ciò che avviene attorno al veicolo. Piuttosto, spiace che la colonna dello sterzo sia ancora regolabile solo in profondità. Ma è la risposta della nuova servoassistenza elettrica una delle novità nascoste cui accennavamo. Il sistema, per le cui tarature il team di sviluppo ha guardato a un riferimento come l'impianto dell'Alfa Romeo Giulia, supporta i dispositivi di assistenza alla guida (Adas) come il mantenimento della corsia di marcia e il traffic jam assist di controllo attivo sulla traiettoria del veicolo, senza influenzare la precisione e la risposta del comando. Per poter ordinare un Ducato con guida autonoma di livello 2, che oltre ai due sistemi descritti implica la presenza del regolatore di velocità adattivo con funzione stop-and-go, occorrerà attendere ancora qualche settimana; ma la presenza di questi dispositivi è un ulteriore indizio dell'entità delle modifiche apportate al veicolo commerciale grande di Fiat Professional.

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Strumentazione digitale. L'architettura elettrica ed elettronica è stata infatti riprogettata e supporta, fra gli altri, la nuova strumentazione digitale disponible come optional e presente sul veicolo guidato. Premesso che già il quadro analogico offerto di serie e visto su un altro esemplare è un bel passo avanti, il display da 7 pollici configurabile attraverso i tasti sulla razza sinistra del volante permette di portare in primo piano i parametri più utili alle varie condizioni di guida. Se la grafica convince, il contrasto di alcuni elementi, come il contagiri, non è completamente soddisfacente, specie in alcune condizioni di luce. Schermi multimediali di diversa grandezza possono essere adottati nella zona al centro della plancia per supportare, oltre all'infotainment, alcune delle applicazioni professionali previste dalla Fiat e dai partner.

Raffaele Bonmezzadri

Estratto delle impressioni di guida pubblicate su tuttoTrasporti di settembre, n. 452.

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