Irizar i4 è tempo di cambiare
L'interurbano basco si fa il lifting per assomigliare ai fratelli "alti"
Qando naque l'i4 alla Irizar c'era il caposquadra PB, ammiraglia fra i turistici, affiancata dal Century che non si rassegnava alla pensione e, appunto, l'Intercentury che l'i4 andava a sostituire.
Evoluzione e allargamento. L'i4 rappresentava bene l'intenzione della Irizar di allargare la gamma e specializzarsi in altri segmenti che non fossero i GT con cui erano saliti alla ribalta in Italia e in Europa negli anni Novanta.
L'inizio della proliferazione. Dopo l'i4, interurbano puro e non turistico derivato, arrivo la versione LE, semiribassata con orbita più ristretta attorno alle città. Sarebbe l'ancor più specialistico di linea i3. E, infine, l'i2 urbano puro e del tutto ribassato oltre che esclusivamente a batterie. Dall'altra parte della gamma, invece, il PB si faceva prima affiancare e poi sostituire dall'i6. E quando il primo uscì di scena arrivò l'ancor più pretenzioso i8.
Adeguati al top. Proprio l'i8 coi suoi sottili fari a led, il cruscotto rifatto e tanti altri dettagli esclusivi al di là dell'altezza sul filo dei 4 metri segnò il nuovo corso Irizar a cui si adeguò per primo l'i6S. E adesso tocca all'i4. Che si conferma come carrozzato su vari telai (solo Scania in Italia) come con struttura autoportante Integral e meccanica DAF. Le misure vanno da 10,8 a 15 con l'aggiunta dell'inedito due assi al limite dei 13,3 metri.
Danilo Senna
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