Volvo I-Save una volta in più

Con il turbocompound fa miracoli nel rendimento. E ora spunta anche un 420

Sono passati meno di tre anni da che Volvo ha ripresentato il turbocompound, montandolo sui modelli da 460 e 500 CV ribattezzati I-Save. Sembrano tanti di più perché nel frattempo c'è stata una pandemia e a Goteborg hanno pure varato una completa gamma di camion elettrici.

Ancora diesel, viva il diesel. Adesso Volvo rilancia con un altro modello I-Save, il 420. Segno che la ricetta per consumare meno funziona. E per renderla ancora più gustosa i tecnici svedesi hanno ridisegnato iniettori, pistoni e tutto quanto partecipa alla combustione. Che peraltro può avvenire anche bruciando HVO, combustibile alternativo al gasolio fossile derivato da scarti organici idrogenati. Anche l'aerodinamica è molto spinta, come testimoniano le bandelle aggiunte sotto la portiera a sigillare i gradini, mentre sembrano del tutto archiviati i deflettori angolari.

A volte ritornano. E il nuovo software per il controllo elettronico si chiama I-Torque, proprio come quel Volvo che nel 2012, al'indomani del dubutto di questa serie di FH prometteva una coppia strepitosa. E, in effetti gli I-Save di coppia ne hanno da vendere. E' il nuovo "mantra" di casa Volvo, dopo che il precedente turbocompond era invece adottato dal più potente dei motori da 12 litri, quello dell'FH12-500 del 2002. Noi abbiamo avuto modo di provarlo varie volte l'FH-460 I-Save, sia in Italia sia in Germania. Sul prossimo numero di tuttoTrasporti, in edicola a marzo, troverete un resoconto completo.

Danilo Senna