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Rosarno L'ECOSTRALIS ENTRA NELL'AZIENDA DI AUTOTRASPORTO

Pubblicato il 12/07/2012 in Van & Pick Up
L'ECOSTRALIS ENTRA NELL'AZIENDA DI AUTOTRASPORTO
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"Sia chiaro: qui non siamo in Sicilia. A noi non interessano le grandi potenze, vogliamo mezzi che c

"Sia chiaro: qui non siamo in Sicilia. A noi non interessano le grandi potenze, vogliamo mezzi che consumano poco. Come questo Eco Stralis". Mette subito le cose in chiaro Armando Siviglia, titolare della Siviglia transport di Rosarno (Reggio Calabria). Cliente fedelissimo dello Stralis, ha una flotta di 15 trattori e 30 semirimorchi, con una gamma di potenze che spazia dai 450 ai 560 CV, passando per i 480 e i 500. L'azienda si occupa principalmente di trasporto di container dal porto di Gioia Tauro alle altre regioni dell'Italia meridionale. Ma come vanno questi Stralis? "Guardi, i nostri mezzi più vecchi hanno fatto 400-500mila km. Le prestazioni e i consumi sono buoni. Le plastiche della cabina hanno resistito bene. Abbiamo patito la mancanza dell'assistente per le partenze in salita che qui invece, nell'EcoStralis, c'è". Nessun guaio meccanico? "Nella norma. Qualche guaio lo abbiamo avuto con il cambio e con il differenziale. Mentre il copriventola si sganciava facilmente, andando a tagliare la mascherina. Un inconveniente che, come vedo nell'EcoStralis, è stato corretto". Insomma, l'EcoStralis è il mezzo giusto per le aziende calabresi? "Per chi effettua trasporti a medio e lungo raggio direi di sì.

Come si vede nelle fotografie, l'azienda di Siviglia è una delle tante aziende di autotrasporto che lavorano con il porto di Gioia Tauro. Un porto spesso dipinto come vicinissimo al mondo, ma lontanissimo dalla stessa Gioia Tauro, alludendo alla sua principale attività: il transhipment. Qui, cioè, le merci arrivano via mare e ripartono via nave. "Da alcuni anni però non è più così. Molta merce raggiunge il resto d'Italia via terra grazie ai camion". Una realtà che si stava sviluppando, e che però rischia di subire una battuta d'arresto: la danese Maersk, il più grande armatore del mondo, ha infatti deciso di non fare più scalo a Gioia Tauro a favore di Malta. Proprio mentre, dopo la crisi del 2009-2010, i traffici sembravano riprendersi. Maersk movimenta circa il 25% dei container dello scalo calabrese: il più grande porto di trasbordo del Mediterraneo rischia quindi il ridimensionamento, così come le aziende di autotrasporto che ci lavorano. Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha però assicurato che "si sta lavorando per individuare le possibili soluzioni per consentire il rilancio del porto e la salvaguardia dei livelli occupazionali".

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