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Trasportounito ECCO LA NOSTRA VERITA' SUL BLOCCO DEI TIR

Pubblicato il 12/07/2012 in Van & Pick Up
ECCO LA NOSTRA VERITA' SUL BLOCCO DEI TIR
ECCO LA NOSTRA VERITA' SUL BLOCCO DEI TIR

Il fermo dell'autotrasporto è arrivato al quarto giorno. Si segnalano ancora blocchi in diverse zone

Il fermo dell'autotrasporto è arrivato al quarto giorno. Si segnalano ancora blocchi in diverse zone del Paese ma l'intervento delle Prefetture ha fatto in modo che diversi presidi siano stati sciolti, con la successiva ripresa delle circolazione dei veicoli pesanti.

Dal canto suo, Trasportounito ha fatto sapere che il blocco continua ma ha raccomandato ai suoi aderenti di non effettuare blocchi della circolazione per non alimentare ulteriormente la tensione. L'organizzazione guidata da Maurizio Longo ha anche diffuso un comunicato nel quale spiega la sua posizione su quanto sta avvenendo in questi giorni. Ecco il testo integrale del documento:

"Nel momento del lutto Trasportounito avverte una doppia responsabilità. Da un lato, quella di difendere gli autotrasportatori che stanno manifestando e che dopo il dramma di Asti, sono costretti a subire le conseguenze della totale incomprensione delle autorità cieche anche di fronte all'inevitabile crescita della tensione. Una tensione che proprio il governo e le forze di polizia dovrebbero contribuire da subito a stemperare, mentre alla luce degli interventi in Campania, sembra accadere l'esatto contrario. Dall'altro quella di difendere la verità, che una campagna di disinformazione sta scientificamente distorcendo.
Ecco i grandi falsi:
1) Non si tratta di uno sciopero selvaggio. E' stato annunciato e autorizzato nei tempi di legge sin dal 27 dicembre scorso.
2) Il movimento dei Forconi che pure ha avuto con l'autotrasporto siciliano, e il fermo in atto, alcune rivendicazioni in comune, è stato avviato il 16 gennaio. Il tentativo di ricondurre il fermo dell'autotrasporto nazionale, al Movimento dei Forconi è quindi strumentale e arbitrario.
3) Non si capisce come le proteste di chi blocca ferrovie, autostrade e aeroporti, per non parlare dei blocchi delle città, siano in Italia lecite se sono garantite da sigle sindacali confederali e diventino illegittime e selvagge se a scendere in campo sono piccoli imprenditori, che hanno in gioco la sopravvivenza delle loro aziende e delle loro famiglie;
4) E' facile parlare di proteste irresponsabili da parte di chi, autorità e taluni media, non conoscono cosa significhi la parola responsabilità.
5) E' curioso come il paese e in particolare i media che sono riconducibili alla grande industria scoprano che l'autotrasporto è colpevole oggi, dopo poche ore di fermo, di bloccare il paese, ma si guardino bene , quando gli autotrasportatori viaggiano giorno e notte sulle strade, a retribuzioni da fame e a rischio costante fallimento, dal sottolineare l'importanza centrale, irrinunciabile e cronicamente sottostimata di questo servizio.
6) E' colpevole come nessuno ricostruisca i perché della crisi. Perché le imprese di autotrasporto devono viaggiare a tariffe inferiori ai costi che devono affrontare. Forse perché volutamente sono stati mantenuti contrattualmente deboli per poter scaricare sulle strade e sulla sicurezza di tutti il costo dell'inefficienza delle imprese produttive.
7) Negli ultimi sei mesi sono fallite altre tremila imprese e i recenti rincari di gasolio, autostrade, assicurazioni, accise, hanno dato il colpo di grazia, spianando la strada a solo chi è disposto a viaggiare fuori dalla legalità e quindi a molti autotrasportatori stranieri "autorizzati" tacitamente a non rispettare i tempi di guida e le basilari norme di sicurezza. dovrebbero garantire agli autotrasportatori tempi certi di pagamento da parte della committenza industriale.
8) NON E' VERO che il governo ha risposto con il decreto sulle liberalizzazioni , alle rivendicazioni della categoria. L'unica misura tangibile riguarda le accise, che vengono rimborsate a tre mesi e non ad un anno e mezzo. Ma la trimestralità non risolve il problema dell'esposizione finanziaria: 190 euro per ogni mille litri di gasolio che si anticipano oggi a fronte di un rimborso avviene realmente al mese di giugno 2011. Sarebbe ragionevole invece consentire la decurtazione del rimborso direttamente in fattura. Ma sulla questione carburante si dovrebbe aprire tutto il capitolo relativo al costo industriale (il più alto d'Europa dopo la Gran Bretagna).
9) NON E' VERO che il decreto sulle liberalizzazioni, per altro solo licenziato dal Consiglio dei ministri e non approdato in Parlamento, preveda sconti sul gasolio, sulle assicurazioni o sui pedaggi autostradali. Mentre questi sono impegni generici per il futuro, gli aumenti dei pedaggi o delle assicurazioni sono già un regalo reale che il governo ha fatto a concessionari e alle compagnie di assicurazione e che sono applicati a tutti gli effetti. Gli sconti al casello, guarda caso, sono garantiti solo dei "consorzi" che operano da intermediari sul mercato dell'autotrasporto.
10) NON E' VERO che l'autotrasporto si dichiari soddisfatto dai 400 milioni di euro messi a disposizione dal Governo. Sono anni lo Stato eroga soldi che non servono a strutturare le imprese. 1000 euro a camion rappresentano una briciola rispetto all'indebitamento delle imprese di autotrasporto (10 miliardi di euro). I soldi li deve dare il mercato con leggi serie e con controlli seri.
11) Trasportounito da oltre un anno denuncia la non applicabilità delle norme varate dal precedente governo che prevedono il riconoscimento all'autotrasporto di tariffe parametrate su un costo minimo di gestione del servizio di trasporto a garanzia della sicurezza stradale . Queste norme non sono applicabili per come sono state formulate; non sono quindi applicate, al pari di quelle che dovrebbero garantire agli autotrasportatori tempi certi di pagamento da parte della committenza industriale.
12) Sono ugualmente inapplicabili le norme che prevedono la remunerazione dell'autotrasporto quando i camion sono costretti a ore di attesa negli interporti, nei porti o nei centri della grande distribuzione.
13) In questi mesi lo Stato si era impegnato a svolgere controlli severi sulla committenza, ovvero su chi utilizza i servizi di trasporto, per verificare sia la corresponsabilità per trasporti effettuarti fuori dalle norme di legge, sia la responsabilità diretta per l'affidamento dei trasporti a irregolari, abusivi e false imprese comunitarie. Tutto questo non è avvenuto. Lo Stato preferisce colpire i "piccoli" autotrasportatori, anziché i Committenti".

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