La Casa del radiatore, o Cdr come s'abbrevia per tradizione (ha una storia di 50 anni), ha scovato un nuovo business: la rigenerazione dei filtri antiparticolato.

Come è noto, o dovrebbe esserlo, tutti i motori endotermici moderni per irentrare nei sempre più restrittivi limiti delle emissioni dei particolati (PM) devono essere equipaggiati con appositi filtri. Sono supporti ceramici, con struttura a nido d'ape, che intrappolano le particelle carboniose opponendo una minima resistenza al passaggio del flusso gassoso (con poca contropressione per non fare da tappo). Benché dotati di sensori, che ne rilevano il grado d'intasamento ed avviano la rigenerazione automatica, alla lunga vanno comunque sostituiti.

Nel caso di un camion parliamo di qualche migliaio di euro ogni 50/60mila km, anche meno per particolari utilizzi del veicolo (bassi carichi e/o frequenti stop&go). Quindi cifre non indiferrenti che vanno poi a gravare sui costi d'esercizio. Ecco, la Cdr con il programma Supercleaner promette risparmi fino all'80% rispetto alla sostituzione con una parte nuova, garantendo comunque per tre anni il prodotto e dichiarandone un'analoga efficienza.

Ci vogliono due/tre giorni per portare a termine l'operazione, perché il filtro antiparticolato va smontato e cotto in un forno ad altissima temperatura. Lì vi rimane fino a 12 ore, compreso il raffreddamento graduale. A ripulirlo dal PM10 accumulato provvede un macchinario presurizzato, brevettato dalla stessa Cdr. Segue il rimontaggio, con verifica delle contropressioni, e la lucidatura delle parti esterne.

Più brevi le altre operazioni già a catalogo e che hanno fatto conoscere la Casa nell'ultimo mezzo secolo: la ricostruzione dei radiatori e degli intercooler, o di altri scambiatori. Per questi componenti c'è addirittura un servizio rapido che vi toglie dai guai in 24 ore.

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