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L'autotrasporto sardo minaccia lo sciopero


L'autotrasporto sardo minaccia lo sciopero
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"La causa", scrive il Movimento autotrasportatori sardi riuniti, è il "tira e molla del governo e l’assenza di un tavolo tecnico regionale"

Non tutte le associazioni dell'autotrasporto sono soddisfatte dell'esito dell'ultimo incontro avvenuto al Mims il 28 aprile alla presenza della vice ministra, Teresa Bellanova. Riunione in cui sono stati chiariti criteri e modalità di erogazione dei 500 milioni di euro stanziati per consentire alla categoria di affrontare l'emergenza caro carburante e per le altre questioni sul tavolo. Al contrario, le rappresentanze sarde si dichiarano insoddisfatte e pronte alla mobilitazione.

Tira e molla del governo. “Dopo il continuo e prolungato tira e molla del governo centrale e l'assenza più assoluta della promessa di un tavolo tecnico a livello regionale ci si sta riorganizzando per un fermo dell'autotrasporto in tutta la Regione”. Sono queste le parole di protesta espresse in un comunicato dal movimento Asr, Autotrasportatori sardi riuniti. “Tutta la stampa" - dicono dal movimento - deve diffondere questo messaggio per far sì che i cittadini possano provvedere a gestire le proprie provviste. Il disagio sarà assicurato perché incroceranno le braccia oltre un migliaio di aziende”.

Pronti al fermo anche in Sicilia. A loro si affiancano nella protesta le aziende di trasporto siciliane. "Alla data odierna non sono arrivati chiarimenti e certezze sul testo del decreto legge relativo alle risorse per gli autotrasportatori e legati al caro carburanti" scrive il Fai Sicilia, "né è chiaro come l'esecutivo intenda procedere. Se il governo non pone fine a stretto giro a questa condizione di incertezza per gli autotrasportatori, la nostra associazione non potrà che proclamare il fermo al fianco dei colleghi sardi". E il segretario, Salvatore Bella, rincara la dose: "Ne abbiamo abbastanza di questi giochetti del Governo, promesse che non si concretizzano e protocolli che non hanno seguito. Siamo stati responsabili e comprensivi, pazienti e ragionevoli, da oggi ritardi o promesse disattese non saranno più tollerati".

Irresponsabile minacciare lo stop. All'opposto c'è chi considera irresponsabile minacciare lo stop della categoria, seppure in ambito regionale. "In questo momento ventilare un fermo dell'autotrasporto in Sardegna non solo è inutile, ma danneggerebbe l'economia di un territorio del quale gli autotrasportatori sono parte integrante e responsabile", scrive Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere il raggruppamento autonomo di piccole e medie imprese dell'autotrasporto. "All'avvio della campagna estiva è inimmaginabile pensare di bloccare l'isola e, quindi, chi lo ipotizza lo fa per logiche che poco hanno a che vedere coi problemi reali e concreti che gravano sul nostro settore". E prosegue: "Certamente dire no al fermo dell'autotrasporto non significa affatto non riconoscere le difficoltà che stanno rendendo la vita impossibile a tante aziende del territorio". Ma al tempo stesso, prosegue la Franchini, "prendiamo atto che la decisione del Governo Draghi di confermare il taglio accise fino all'8 luglio rappresenta una boccata di ossigeno, così come l'annuncio del Consiglio dei Ministri che ha stanziato 500 milioni di euro per ristorare almeno in parte le imprese che con gli autocarri Euro V e Euro VI sono di fatto rimaste escluse dai rimborsi ordinari delle accise".

Redazione online

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