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MAN TGX, il nostro test in esclusiva


MAN TGX, il nostro test in esclusiva
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Presentato in Spagna un attimo prima che scoppiasse la pandemia, lo proviamo in esclusiva in Italia, a segnare la voglia di ripartenza verso un futuro migliore. Lui le carte in regola le ha, a cominciare dal motore da 470 CV e dalla cabina GX.

Tic-tac, tic-tac. In questa strana e complicata annata, praticamente un'intera stagione (la primavera) ci è stata del tutto sottratta dal lockdown. Quasi un letargo di cui ancora a fatica ci si rende conto, al di là delle tragiche conseguenze della pandemia e per la crisi economica in cui ci siamo risvegliati. In questa sorta di filmato congelato, per noi, il "fermo immagine" è la nuova generazione MAN. Tic: siamo a febbraio, in Spagna, alla sua prima apparizione mondiale, mentre già alcuni aeroporti cominciano a chiude-re per l'emergenza. Tac: eccoci in estate, in Italia, e la ritroviamo per un test escl-sivo. Là c'era tutta la gamma. Qui, si materializza come TGX 18.470, con la cabina più grande fra quelle disponibili. Pronti a ripartire: la MAN sul mercato, noi con le nostre prove. E speriamo pure tutti voi.

Ricominciare con stile. Verniciato in Golden Topaz, la tinta ufficiale del lancio iberico, questo MAN sfoggia anche cerchi neri che fanno il paio con la mascherina senza "baffi cromati", a enfatizzare lo stile grintoso, archiviando definitivamente la signorile austerità che caratterizzava la serie precedente. Su una struttura invariata nelle dimensioni sono nuovi quasi tutti i pannelli della carrozzeria. E su questa, che prima era la cab-na XXL mentre ora si chiama GX, spicca il parabrezza non più esteso verso l'alto e l'assenza dei vetri laterali sul tetto. Sotto al tunnel, che rimane appena accennato, si conferma, per i trattori da lungo raggio più diffusi, il noto D26 in taratura da 470 CV. Una potenza strategica che pone il nostro TGX appena al di sopra della media degli 11 litri e un filo sotto la soglia dei 13, cui di fatto appartiene. Con i suoi 12,4 litri è in effetti il più piccolo della classe, ma pure il più leggero, quindi non è sbagliato paragonarlo con la categoria inferiore. Oltretutto, in questa ultima versione ha perso il doppio stadio di sovralimentazione, sostituito da un solo turbo a geometria fissa e con una minima quota di ricircolo EGR raffreddato, quindi via altri chili superflui. Insomma sposa la teoria della semplificazione suggerita qualche anno fa dai cugini svedesi della Scania

MAN-TGX-11

Trasmissione su due canali. A proposito di tecnica e scambi culturali... il cambio del nostro TGX 470 ha un hardware scandinavo, con software rielaborato per farlo accordare al cervello del motore tedesco. Non è un'unità modernissima, tant'è che conserva i sincronizzatori, caso unico fra gli automatizzati. Eppure si segnala per efficienza e fluidità di funzionamento, corredato com'è dai più avanzati sistemi di controllo predittivo della velocità e stacco della trasmissione al rilascio. 

Danilo Senna

Estratto della prova pubblicata su tuttoTrasporti di settembre 2020, n. 441. 

MAN-TGX-05

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